Introduzione: Nella letteratura noi abbiamo ritrovato pochi studi sulla possibile eziologia virale della Prostatite Cronica (PC), ed in particolare di quella da HPV. Olatumbosun (2001) ha riscontato che nel 53% dei soggetti sintomatici e nell’8% di quelli asintomatici, in riferimento a segni/sintomi di infezione da HPV, era presente una positività per HPV-DNA nel liquido seminale. Obiettivo: Il nostro obiettivo è stato quello di valutare l’eventuale riscontro di HPV in differenti sedi anatomiche di soggetti sessualmente attivi con segni/sintomi di prostatite cronica (PC tipo III) versus un gruppo di controllo. Materiali e metodi: Da Dicembre 2010 a Marzo 2012 abbiamo valutato 55 pz. sessualmente attivi. Tutti hanno eseguito il test di Stamey e l’analisi microscopica del secreto prostatico (SP) ed a tutti i pz è stato somministrato il questionario NIH-CPSI. Sono stati individuati 33 pazienti con PC tipo III (GRUPPO A) e 23 pz. senza note di patologia prostatica (GRUPPO B). Età media 31,7 (range 19-47). Nessuno dei pz reclutati presentava alla penoscopia lesioni suggestive per HPV. La determinazione dell’HPV è stata condotta con tecnica PCR utilizzando tamponi HPV-DNA test (Sampler ®). I test sono stati eseguiti mediante brusching del solco balano-prepuziale (BP), dell’uretra (U) e nel secreto prostatici ottenuto per spremitura (SP). L’elaborazione statistica é stata condotta mediante software SPSS. Risultati: Nel gruppo A (NIH-CPSI score > 19) i soggetti positivi all’HPV-DNA era di 7/32 (21.8%) nel gruppo B (NIH-CPSI < 5) e di 2/23 (8.6%) (P < 0.05). In particolare il riscontro di positività nel GRUPPO A era così distribuito: in 3 pz nel BP, in 1pz nel BP + U, in 2 pz nel BP + U + SP, e in 1 pz in U + SP; nel GRUPPO B la positività era presente in 2 pz e solo nel BP. Discussione: Nel gruppo con CP tipo III il riscontro dell’HPV ricercato mediante tecnica PCR era del 21,8% VS 8,6% dei soggetti senza CP, mentre la presenza di positività all’HPV-DNA anche nel SP era in 3/32 pz. Conclusioni: In questo nostro studio preliminare abbiamo potuto osservare che l’HPV, determinato mediante tecnica PCR, può essere riscontrato in una percentuale statisticamente significativa nei soggetti con CP abatterica rispetto ai soggetti senza CP. Riteniamo che altri studi siano necessari per attribuire il ruolo e la prevalenza dell’HPV nelle CP di tipo III. Lo studio ha avuto finanziamenti: No

Riscontro dell'HPV-DNA in soggetti con Prostatite Cronica / Curreli, A; Pischedda, A; PIROZZI FARINA, Furio Francesco. - 84:3 supplemento 1(2012), pp. C30.27-C30.27. (Intervento presentato al convegno XXVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Andrologia tenutosi a Torino nel 3-6 ottobre 2012).

Riscontro dell'HPV-DNA in soggetti con Prostatite Cronica

PIROZZI FARINA, Furio Francesco
2012-01-01

Abstract

Introduzione: Nella letteratura noi abbiamo ritrovato pochi studi sulla possibile eziologia virale della Prostatite Cronica (PC), ed in particolare di quella da HPV. Olatumbosun (2001) ha riscontato che nel 53% dei soggetti sintomatici e nell’8% di quelli asintomatici, in riferimento a segni/sintomi di infezione da HPV, era presente una positività per HPV-DNA nel liquido seminale. Obiettivo: Il nostro obiettivo è stato quello di valutare l’eventuale riscontro di HPV in differenti sedi anatomiche di soggetti sessualmente attivi con segni/sintomi di prostatite cronica (PC tipo III) versus un gruppo di controllo. Materiali e metodi: Da Dicembre 2010 a Marzo 2012 abbiamo valutato 55 pz. sessualmente attivi. Tutti hanno eseguito il test di Stamey e l’analisi microscopica del secreto prostatico (SP) ed a tutti i pz è stato somministrato il questionario NIH-CPSI. Sono stati individuati 33 pazienti con PC tipo III (GRUPPO A) e 23 pz. senza note di patologia prostatica (GRUPPO B). Età media 31,7 (range 19-47). Nessuno dei pz reclutati presentava alla penoscopia lesioni suggestive per HPV. La determinazione dell’HPV è stata condotta con tecnica PCR utilizzando tamponi HPV-DNA test (Sampler ®). I test sono stati eseguiti mediante brusching del solco balano-prepuziale (BP), dell’uretra (U) e nel secreto prostatici ottenuto per spremitura (SP). L’elaborazione statistica é stata condotta mediante software SPSS. Risultati: Nel gruppo A (NIH-CPSI score > 19) i soggetti positivi all’HPV-DNA era di 7/32 (21.8%) nel gruppo B (NIH-CPSI < 5) e di 2/23 (8.6%) (P < 0.05). In particolare il riscontro di positività nel GRUPPO A era così distribuito: in 3 pz nel BP, in 1pz nel BP + U, in 2 pz nel BP + U + SP, e in 1 pz in U + SP; nel GRUPPO B la positività era presente in 2 pz e solo nel BP. Discussione: Nel gruppo con CP tipo III il riscontro dell’HPV ricercato mediante tecnica PCR era del 21,8% VS 8,6% dei soggetti senza CP, mentre la presenza di positività all’HPV-DNA anche nel SP era in 3/32 pz. Conclusioni: In questo nostro studio preliminare abbiamo potuto osservare che l’HPV, determinato mediante tecnica PCR, può essere riscontrato in una percentuale statisticamente significativa nei soggetti con CP abatterica rispetto ai soggetti senza CP. Riteniamo che altri studi siano necessari per attribuire il ruolo e la prevalenza dell’HPV nelle CP di tipo III. Lo studio ha avuto finanziamenti: No
2012
Riscontro dell'HPV-DNA in soggetti con Prostatite Cronica / Curreli, A; Pischedda, A; PIROZZI FARINA, Furio Francesco. - 84:3 supplemento 1(2012), pp. C30.27-C30.27. (Intervento presentato al convegno XXVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Andrologia tenutosi a Torino nel 3-6 ottobre 2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/73424
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