L’economia agro-pastorale, che caratterizza le attività produttive della Sardegna tardomedievale, è storiograficamente rimarcata come l’esito del drenaggio esasperato delle risorse dell’isola e degli scarsi investimenti. L’analisi delle iniziative dispiegate dalla Corona nel regno rivela una precisa attenzione al settore, con politiche di valorizzazione e di incentivazione avviate fin dal primo Trecento, quando a fianco al grano, al sale e all’argento, la triade dei cuoi, delle lane e dei formaggi è oggetto di specifici provvedimenti e incentivazioni che tendono a rafforzare la produzione e le correnti commerciali. Gli interventi catalano-aragonesi incontreranno il limite nelle congiunture economiche, demografiche e militari trecentesche. Con la pacificazione e la ripresa quattrocentesca, la crescita dell’allevamento e il rafforzamento delle capacità produttive collegate alle risorse del mondo pastorale, disegnano un processo di specializzazione che segna la fortuna economica delle regioni dell’isola a maggiore vocazione allevatizia. Piuttosto che il cupo esito del drenaggio esasperato, il ripiegamento sul mondo pastorale appare un settore di investimenti per la feudalità, per i ceti urbani e per la stessa Corona, che alimenta le entrate fiscali e rafforza il peso del regno nei circuiti commerciali del Mediterraneo catalano-aragonese.
Nel “regno delle pecore”. Cuoi lane e formaggi nella Sardegna medievale / Simbula, Pinuccia Franca. - (2011), pp. 748-780.
Nel “regno delle pecore”. Cuoi lane e formaggi nella Sardegna medievale
SIMBULA, Pinuccia Franca
2011-01-01
Abstract
L’economia agro-pastorale, che caratterizza le attività produttive della Sardegna tardomedievale, è storiograficamente rimarcata come l’esito del drenaggio esasperato delle risorse dell’isola e degli scarsi investimenti. L’analisi delle iniziative dispiegate dalla Corona nel regno rivela una precisa attenzione al settore, con politiche di valorizzazione e di incentivazione avviate fin dal primo Trecento, quando a fianco al grano, al sale e all’argento, la triade dei cuoi, delle lane e dei formaggi è oggetto di specifici provvedimenti e incentivazioni che tendono a rafforzare la produzione e le correnti commerciali. Gli interventi catalano-aragonesi incontreranno il limite nelle congiunture economiche, demografiche e militari trecentesche. Con la pacificazione e la ripresa quattrocentesca, la crescita dell’allevamento e il rafforzamento delle capacità produttive collegate alle risorse del mondo pastorale, disegnano un processo di specializzazione che segna la fortuna economica delle regioni dell’isola a maggiore vocazione allevatizia. Piuttosto che il cupo esito del drenaggio esasperato, il ripiegamento sul mondo pastorale appare un settore di investimenti per la feudalità, per i ceti urbani e per la stessa Corona, che alimenta le entrate fiscali e rafforza il peso del regno nei circuiti commerciali del Mediterraneo catalano-aragonese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.