Cholera may be defined as a typical XIX-century disease. From 1835 and for about eight decades, cholera stuck Italy a number of times, causing several deaths among its population. This brought back memories of past epidemics resulting in a collective fear that the black death would soon spread again. In preunitarian years, the dreaded ‘return of the disease of the commercial revolution’ led the Sardinian municipalities, among others, to the adoption of a health policy that would ‘tame the potentially devastating consequences of an Asian cholera epidemics’ as well as ‘preventing the deadly disease from reaching the Island’. Such measures, however, met with an evident lack of medical competence and of skilled medical staff, usually replaced with non-trained personnel such as barbers and phlebotomists, but also with poor sanitation – people living with their livestock, malnutrition, insufficient infrastructures for the community, roads piled ‘with garbage, dung and foul waters’ – and the strong belief among the local communities that a mysterious combination of divine and meteorological agents would bring cholera back and punish them. This all suggests that a number of environmental and sanitary issues had long been neglected within the walls of many Sardinian towns, and in the town of Alghero especially.

Il colera si può definire come una malattia tipica del XIX secolo. L’infezione colpì la popolazione italiana, in diverse ondate, dal 1835 per un ottantennio, mietendo numerosissime vittime tanto da riportare alla memoria e nell’immaginario collettivo la supposizione che il morbo «resuscitasse l’antico terrore della peste» (Forti Messina 1984, p. 431). Alla vigilia dell’Unità d’Italia la rinnovata paura dell’arrivo della «malattia della rivoluzione commerciale» (Tognotti 2000, p. 19) portò anche le municipalità sarde ad adottare una politica sanitaria «per rintuzzare i micidiali effetti nel caso d’invasione del cholera asiatico» (Archivio Storico del Comune di Alghero, d’ora in poi ASCAL, B 19, 204, pp. 91-92v) ed «impedire la invasione del Morbo Micidiale nella nostra Isola» (ASCAL, B 19, 204, pp. 99-99v). Le misure adottate vennero affiancate alle esigue conoscenze mediche, alla scarsa presenza su tutto il territorio di medici frequentemente sostituiti da personale non specializzato come i barbieri e i flebotomi, alle precarie condizioni di vita, alla coabitazione spesso anche con animali, alla malnutrizione, alla mancanza delle infrastrutture necessarie alla vita comunitaria, alla viabilità interna ed esterna piena di «immondizie, letamai e acque luride» e alla rassegnazione degli abitanti all’arrivo di una malattia contagiosa alimentata da astruse combinazioni planetarie e metereologiche a cui erano predestinati per castigo divino ci portano a supporre ed ipotizzare diversi problemi ambientali ed igienico-sanitari all’interno delle mura delle città regie sarde ed in particolare di Alghero (SS),(SS), per lungo tempo trascurati.

PROVVEDIMENTI PUBBLICI, COLERA E SOLIDARIETÀ NEL XIX SECOLO. L’EPIDEMIA DEL 1855 NELLA CITTÀ REGIA DI ALGHERO (SARDEGNA) / Sechi, M; Carboni, Donatella. - (2013), pp. 583-598.

PROVVEDIMENTI PUBBLICI, COLERA E SOLIDARIETÀ NEL XIX SECOLO. L’EPIDEMIA DEL 1855 NELLA CITTÀ REGIA DI ALGHERO (SARDEGNA)

CARBONI, Donatella
2013-01-01

Abstract

Cholera may be defined as a typical XIX-century disease. From 1835 and for about eight decades, cholera stuck Italy a number of times, causing several deaths among its population. This brought back memories of past epidemics resulting in a collective fear that the black death would soon spread again. In preunitarian years, the dreaded ‘return of the disease of the commercial revolution’ led the Sardinian municipalities, among others, to the adoption of a health policy that would ‘tame the potentially devastating consequences of an Asian cholera epidemics’ as well as ‘preventing the deadly disease from reaching the Island’. Such measures, however, met with an evident lack of medical competence and of skilled medical staff, usually replaced with non-trained personnel such as barbers and phlebotomists, but also with poor sanitation – people living with their livestock, malnutrition, insufficient infrastructures for the community, roads piled ‘with garbage, dung and foul waters’ – and the strong belief among the local communities that a mysterious combination of divine and meteorological agents would bring cholera back and punish them. This all suggests that a number of environmental and sanitary issues had long been neglected within the walls of many Sardinian towns, and in the town of Alghero especially.
2013
978-88-907-9611-1
Il colera si può definire come una malattia tipica del XIX secolo. L’infezione colpì la popolazione italiana, in diverse ondate, dal 1835 per un ottantennio, mietendo numerosissime vittime tanto da riportare alla memoria e nell’immaginario collettivo la supposizione che il morbo «resuscitasse l’antico terrore della peste» (Forti Messina 1984, p. 431). Alla vigilia dell’Unità d’Italia la rinnovata paura dell’arrivo della «malattia della rivoluzione commerciale» (Tognotti 2000, p. 19) portò anche le municipalità sarde ad adottare una politica sanitaria «per rintuzzare i micidiali effetti nel caso d’invasione del cholera asiatico» (Archivio Storico del Comune di Alghero, d’ora in poi ASCAL, B 19, 204, pp. 91-92v) ed «impedire la invasione del Morbo Micidiale nella nostra Isola» (ASCAL, B 19, 204, pp. 99-99v). Le misure adottate vennero affiancate alle esigue conoscenze mediche, alla scarsa presenza su tutto il territorio di medici frequentemente sostituiti da personale non specializzato come i barbieri e i flebotomi, alle precarie condizioni di vita, alla coabitazione spesso anche con animali, alla malnutrizione, alla mancanza delle infrastrutture necessarie alla vita comunitaria, alla viabilità interna ed esterna piena di «immondizie, letamai e acque luride» e alla rassegnazione degli abitanti all’arrivo di una malattia contagiosa alimentata da astruse combinazioni planetarie e metereologiche a cui erano predestinati per castigo divino ci portano a supporre ed ipotizzare diversi problemi ambientali ed igienico-sanitari all’interno delle mura delle città regie sarde ed in particolare di Alghero (SS),(SS), per lungo tempo trascurati.
PROVVEDIMENTI PUBBLICI, COLERA E SOLIDARIETÀ NEL XIX SECOLO. L’EPIDEMIA DEL 1855 NELLA CITTÀ REGIA DI ALGHERO (SARDEGNA) / Sechi, M; Carboni, Donatella. - (2013), pp. 583-598.
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