I caratteri del paesaggio raccontano la storia delle culture locali e delle loro incessanti trasformazioni. La loro evoluzione è caratterizzata da gesti e idee progettuali che spesso aspirano a divenire modelli pervasivi di riferimento per nuove sensibilità estetiche e nuove modalità dell’abitare il territorio. Tuttavia tali gesti possono rimanere isolati, frammenti di visioni e rappresentazioni che non conosceranno mai gli sviluppi auspicati. L’imma¬gine rimane tutto ciò che di tali progetti esisterà; ma grazie alla sua elaborazione e al suo divenire pubblica il progetto può iniziare comunque a vivere. L’immagine è, infatti, il seme del progetto. Può trovare un immaginario fertile e germogliare, oppure può depositarsi e rimanere in attesa di condizioni propizie per la sua potenziale metamorfosi in realtà. Sebbene non realizzate e talvolta irrealizzabili, le architetture vivono attraverso le loro immagini che, nel divenire pubbliche, danno vita a circuiti di critiche, speculazioni, dibattiti non dissimili da quelli generati dagli edifici effettivamente realizzati. Sono, queste, le manifestazioni della lotta tra una realtà che resiste alla trasformazione, e un futuro che – attraverso le immagini del progetto – tenta di forzare l’equilibrio esistente e scardinare le sensibilità estetiche consolidate così che possano accogliere le ipotesi trasformative che le rappresentazioni ambiscono ad anticipare.
Architetture pioniere. Forme e immagini per il mutamento della sensibilità estetica / Cicalò, Enrico. - (2016).
Architetture pioniere. Forme e immagini per il mutamento della sensibilità estetica.
CICALÒ, Enrico
2016-01-01
Abstract
I caratteri del paesaggio raccontano la storia delle culture locali e delle loro incessanti trasformazioni. La loro evoluzione è caratterizzata da gesti e idee progettuali che spesso aspirano a divenire modelli pervasivi di riferimento per nuove sensibilità estetiche e nuove modalità dell’abitare il territorio. Tuttavia tali gesti possono rimanere isolati, frammenti di visioni e rappresentazioni che non conosceranno mai gli sviluppi auspicati. L’imma¬gine rimane tutto ciò che di tali progetti esisterà; ma grazie alla sua elaborazione e al suo divenire pubblica il progetto può iniziare comunque a vivere. L’immagine è, infatti, il seme del progetto. Può trovare un immaginario fertile e germogliare, oppure può depositarsi e rimanere in attesa di condizioni propizie per la sua potenziale metamorfosi in realtà. Sebbene non realizzate e talvolta irrealizzabili, le architetture vivono attraverso le loro immagini che, nel divenire pubbliche, danno vita a circuiti di critiche, speculazioni, dibattiti non dissimili da quelli generati dagli edifici effettivamente realizzati. Sono, queste, le manifestazioni della lotta tra una realtà che resiste alla trasformazione, e un futuro che – attraverso le immagini del progetto – tenta di forzare l’equilibrio esistente e scardinare le sensibilità estetiche consolidate così che possano accogliere le ipotesi trasformative che le rappresentazioni ambiscono ad anticipare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.