La presenza della comunità amalfitana negli scali del Mediterraneo Occidentale in età tardo medioevale manca di riscontri che vadano oltre episodiche testimonianze. La documentazione fiscale cagliaritana consente di documentare le attività di numerosi mercanti, armatori e uomini d’affari della Costiera che nell’arco cronologico compreso tra il 1350 e il 1375 concentrano i loro interessi sulla piazza sarda, collegando attività creditizie e commerciali. Le fonti doganali restituiscono la consistenza delle operazioni finanziarie, la struttura della flotta, le merci oggetto di scambio e l’articolazione delle rotte. La marineria amalfitana si rivela parte attiva del sistema commerciale campano: disimpegna trasporti a corto e medio raggio di beni di largo consumo; è in grado di coprire segmenti non trascurabili dei traffici e supporta il movimento di merci per conto di operatori toscani e catalani. I dati emersi documentano il ruolo della comunità mercantile nella capitale e i forti interessi nei traffici commerciali, per quanto all’interno di un bacino ristretto di cui le grandi isole del Mediterraneo occidentale costituiscono il limite. Più in generale, i nuovi dati ridimensionano la dipendenza del regno angioino dalla marineria straniera e sottolineano le potenzialità del sistema armatoriale e mercantile campano.
La flotta amalfitana nel Trecento dall'osservatorio di Cagliari / Simbula, Pinuccia Franca. - 1:(2014), pp. 351-383.
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Titolo: | La flotta amalfitana nel Trecento dall'osservatorio di Cagliari | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2014 | |
Citazione: | La flotta amalfitana nel Trecento dall'osservatorio di Cagliari / Simbula, Pinuccia Franca. - 1:(2014), pp. 351-383. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11388/66001 | |
ISBN: | 978-88-88283-41-8 | |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |