L’idea che comunemente si continua ad avere dello spazio pubblico ha ormai poco a che vedere con le pratiche che si sono diffuse in tutte le esperienze urbane dei Paesi a sviluppo avanzato, compresa l’Italia. D’altronde, non c’è da tempo un “ideal tipo” - se mai c’è stato -, ed anche quello riferito all’agorà, peraltro fortemente mitizzato perché riferito ai fondamenti della democrazia così come interpretato da noi “moderni”, è stato abbondantemente messo in discussione sotto il profilo teorico. Osservare le pratiche sociali dei vari tipi di popolazione aiuta, perciò, a capire non solo se (e quanto) la città abbia conservato le sue qualità pubbliche, ma anche quali livelli di qualità della vita (di cui l’inclusione è uno degli indicatori principali) riesca ad assicurare alla sua popolazione. E ciò dipende dal fatto se 1) ha sedi dove è possibile maturare opinioni comuni che possano incidere sui processi decisionali e sulle scelte politiche; 2) ci sono le condizioni per la conoscenza delle esigenze altrui e che si collocano al di fuori dei propri cerchi amicali costruiti su affinità (di qualunque tipo); 3) se è il pubblico o il privato il protagonista principale della progettazione, gestione e controllo degli spazi, anzitutto di quelli pubblici. Tutti questi elementi confermano che una città, per mantenere il suo carattere pubblico, non può fare a meno di spazio pubblico, che rimane uno dei “luoghi principali” dove ancora è possibile costruire forme di benessere comune e assicurare una buona qualità della vita. Città tra privato e pubblico, Antonietta Mazzette 1. Presentazione 2. Riflessioni a margine dei significati di “pubblico” e “privato” applicati alla città 3. Rapporto pubblico/privato e labilità del pubblico 4. Il pubblico, una domanda sociale in crescita 5. Spazio pubblico: alcune categorie interpretative 5.1 Democrazia, cittadinanza, inclusione 5.2 Sicurezza e controllo 5.3 Città pubblica 6. Lo spazio pubblico in Italia 7. Conclusioni
Città tra privato e pubblico / Mazzette, Antonietta. - PL 170:(2013), pp. 5-60.
Città tra privato e pubblico
MAZZETTE, Antonietta
2013-01-01
Abstract
L’idea che comunemente si continua ad avere dello spazio pubblico ha ormai poco a che vedere con le pratiche che si sono diffuse in tutte le esperienze urbane dei Paesi a sviluppo avanzato, compresa l’Italia. D’altronde, non c’è da tempo un “ideal tipo” - se mai c’è stato -, ed anche quello riferito all’agorà, peraltro fortemente mitizzato perché riferito ai fondamenti della democrazia così come interpretato da noi “moderni”, è stato abbondantemente messo in discussione sotto il profilo teorico. Osservare le pratiche sociali dei vari tipi di popolazione aiuta, perciò, a capire non solo se (e quanto) la città abbia conservato le sue qualità pubbliche, ma anche quali livelli di qualità della vita (di cui l’inclusione è uno degli indicatori principali) riesca ad assicurare alla sua popolazione. E ciò dipende dal fatto se 1) ha sedi dove è possibile maturare opinioni comuni che possano incidere sui processi decisionali e sulle scelte politiche; 2) ci sono le condizioni per la conoscenza delle esigenze altrui e che si collocano al di fuori dei propri cerchi amicali costruiti su affinità (di qualunque tipo); 3) se è il pubblico o il privato il protagonista principale della progettazione, gestione e controllo degli spazi, anzitutto di quelli pubblici. Tutti questi elementi confermano che una città, per mantenere il suo carattere pubblico, non può fare a meno di spazio pubblico, che rimane uno dei “luoghi principali” dove ancora è possibile costruire forme di benessere comune e assicurare una buona qualità della vita. Città tra privato e pubblico, Antonietta Mazzette 1. Presentazione 2. Riflessioni a margine dei significati di “pubblico” e “privato” applicati alla città 3. Rapporto pubblico/privato e labilità del pubblico 4. Il pubblico, una domanda sociale in crescita 5. Spazio pubblico: alcune categorie interpretative 5.1 Democrazia, cittadinanza, inclusione 5.2 Sicurezza e controllo 5.3 Città pubblica 6. Lo spazio pubblico in Italia 7. ConclusioniI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.