Riflessioni sui rapporti familiari «di fatto» configurabili nell’impresa familiare coltivatrice. L’agricoltura italiana, così come “fotografata” dal censimento Istat del 2010, appare, ancora, come un settore economico fortemente caratterizzato da piccole aziende agricole a conduzione familiare. Ciò, assieme al dato statistico che in circa il 99% delle dette aziende si fa ricorso alla manodopera familiare, sta a testimoniare che, anche nell’era della globalizzazione, la famiglia rappresenta il tessuto connettivo della produzione agricola nazionale ed il perno attorno al quale ruotano le decisioni e le strategie imprenditoriali. Giacché la famiglia continua a tutt’oggi a rivestire un ruolo centrale nel comparto agricolo italiano e dato che, ai fini del 6° censimento delle aziende in agricoltura, è stata considerata come famiglia anche la convivenza more uxorio, si è rivelato interessante domandarsi, alla luce delle numerose sentenze della Suprema Corte, della Consulta e delle proposte di legge sulle unioni civili, se all’organizzazione familiare non formalizzata dal matrimonio, e ormai riscontrabile anche nella realtà rurale, possa essere applicato l’istituto dell’impresa familiare coltivatrice previsto dall’art. 48 legge n. 203 del 1982.
Riflessioni sui rapporti familiari "di fatto" configurabili nell'impresa familiare coltivatrice / Flore, Egidia. - I:(2014), pp. 357-368.
Riflessioni sui rapporti familiari "di fatto" configurabili nell'impresa familiare coltivatrice
FLORE, Egidia
2014-01-01
Abstract
Riflessioni sui rapporti familiari «di fatto» configurabili nell’impresa familiare coltivatrice. L’agricoltura italiana, così come “fotografata” dal censimento Istat del 2010, appare, ancora, come un settore economico fortemente caratterizzato da piccole aziende agricole a conduzione familiare. Ciò, assieme al dato statistico che in circa il 99% delle dette aziende si fa ricorso alla manodopera familiare, sta a testimoniare che, anche nell’era della globalizzazione, la famiglia rappresenta il tessuto connettivo della produzione agricola nazionale ed il perno attorno al quale ruotano le decisioni e le strategie imprenditoriali. Giacché la famiglia continua a tutt’oggi a rivestire un ruolo centrale nel comparto agricolo italiano e dato che, ai fini del 6° censimento delle aziende in agricoltura, è stata considerata come famiglia anche la convivenza more uxorio, si è rivelato interessante domandarsi, alla luce delle numerose sentenze della Suprema Corte, della Consulta e delle proposte di legge sulle unioni civili, se all’organizzazione familiare non formalizzata dal matrimonio, e ormai riscontrabile anche nella realtà rurale, possa essere applicato l’istituto dell’impresa familiare coltivatrice previsto dall’art. 48 legge n. 203 del 1982.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.