l’aeroporto è una importante risorsa territoriale nella quale entrano in gioco sistemi complessi di governance pubblici e privati. E' rappresentativo di una vita urbana nella quale la mobilità ha assunto il valore di categoria interpretativa centrale. Nel presente saggio si è studiato l’aeroporto “Costa Smeralda” di Olbia come una particolare tipologia di spazio pubblico, aAmpliato, trasformato e internazionalizzato in relazione al fenomeno del turismo di elite sulla costa nord-est della Sardegna (grazie alla nascita nel 1962 del Consorzio Costa Smeralda ad opera del principe ismaelita Aga Khan). In pochissimo tempo questo aeroporto è diventato competitivo rispetto agli altri due aeroporti situati uno alle porte dell'area metropolitana di Cagliari e l’altro alle porte di Alghero e dentro il sistema urbano di Sassari, Alghero e Porto Torres. L’aeroporto “Costa Smeralda” ha inoltre assunto una funzione di centralità rispetto alla città di Olbia e al territorio nord-orientale perché contiene alcune funzioni che lo rendono una risorsa strategica, oltre che per la sua ragione sociale principale di “porta aerea” in entrata e in uscita dall'Isola, per la presenza di numerose attività e servizi privati e pubblici, quali le sedi della Associazione Industriale; i corsi universitari di Economia e Management del Turismo dell’Università di Sassari; sportelli bancari, luoghi di consumo e di svago, i cui fruitori sono non solo viaggiatori, operatori e utilizzatori stabili dell’aeroporto come gli studenti universitari, ma anche persone provenienti da Olbia e dalla provincia. In ragione di queste presenze funzionali plurime e diversificate, l'aeroporto è rapidamente diventato un luogo denso di pratiche sociali, e sono queste che rendono l’aeroporto un particolare e controverso spazio pubblico. Dall’osservazione degli usi sociali che ha riguardato in modo particolare gli studenti che frequentano i corsi universitari ivi presenti e considerati nella ricerca come una delle popolazioni mobili che riempiono di senso gli spazi urbani, abbiamo ricavato alcuni elementi riflessivi. Anzitutto, si instaurano interessanti dinamiche pubblico/privato difficilmente distinguibili e separabili proprio in ragione della relazione che intercorre tra funzioni presenti, specificità dello spazio e flussi. Tali dinamiche, proprio per l’uso che si fa delle sezioni dell’aeroporto prese in considerazione, si possono manifestare in pratiche che non sono linearmente né solo pubbliche né solo private, bensì si collocano in un’area per così dire grigia di “quasi spazio pubblico”; in secondo luogo, gli usi che si fanno di altre sezioni “aperte” dell’aeroporto, corrispondono a una natura pienamente pubblica, in particolare in quelle parti dell’aeroporto che hanno un’esplicita destinazione d’uso legata alla formazione e alla ricerca dove si costruiscono relazionalità e forme di comunità che ritroviamo tanto nelle aule e negli spazi antistanti le università quanto nelle tradizionali piazze urbane; in terzo luogo si tratta di uno spazio sottoposto al controllo sia attraverso le tecnologie di sorveglianza sia attraverso le logiche seduttive che normalmente si trovano in un mall. Ciò significa che il controllo è percepito come rassicurante dai suoi utilizzatori, piuttosto che come una forma di limitazione e di esclusione; in quarto luogo il mix di attività di consumo e di intrattenimento presenti e la collocazione territoriale a ridosso della città di Olbia (il centro storico della città dista circa 5 Km) lo portano ad essere considerato un vero e proprio centro urbano, al quale vanno aggiunte capacità attrattive e seduttive per i canoni seguiti nella costruzione e cura di un ambiente di qualità.

OLBIA. L'AEROPORTO COSTA SMERALDA / Mazzette, Antonietta. - (2013), pp. 206-227.

OLBIA. L'AEROPORTO COSTA SMERALDA

MAZZETTE, Antonietta
2013-01-01

Abstract

l’aeroporto è una importante risorsa territoriale nella quale entrano in gioco sistemi complessi di governance pubblici e privati. E' rappresentativo di una vita urbana nella quale la mobilità ha assunto il valore di categoria interpretativa centrale. Nel presente saggio si è studiato l’aeroporto “Costa Smeralda” di Olbia come una particolare tipologia di spazio pubblico, aAmpliato, trasformato e internazionalizzato in relazione al fenomeno del turismo di elite sulla costa nord-est della Sardegna (grazie alla nascita nel 1962 del Consorzio Costa Smeralda ad opera del principe ismaelita Aga Khan). In pochissimo tempo questo aeroporto è diventato competitivo rispetto agli altri due aeroporti situati uno alle porte dell'area metropolitana di Cagliari e l’altro alle porte di Alghero e dentro il sistema urbano di Sassari, Alghero e Porto Torres. L’aeroporto “Costa Smeralda” ha inoltre assunto una funzione di centralità rispetto alla città di Olbia e al territorio nord-orientale perché contiene alcune funzioni che lo rendono una risorsa strategica, oltre che per la sua ragione sociale principale di “porta aerea” in entrata e in uscita dall'Isola, per la presenza di numerose attività e servizi privati e pubblici, quali le sedi della Associazione Industriale; i corsi universitari di Economia e Management del Turismo dell’Università di Sassari; sportelli bancari, luoghi di consumo e di svago, i cui fruitori sono non solo viaggiatori, operatori e utilizzatori stabili dell’aeroporto come gli studenti universitari, ma anche persone provenienti da Olbia e dalla provincia. In ragione di queste presenze funzionali plurime e diversificate, l'aeroporto è rapidamente diventato un luogo denso di pratiche sociali, e sono queste che rendono l’aeroporto un particolare e controverso spazio pubblico. Dall’osservazione degli usi sociali che ha riguardato in modo particolare gli studenti che frequentano i corsi universitari ivi presenti e considerati nella ricerca come una delle popolazioni mobili che riempiono di senso gli spazi urbani, abbiamo ricavato alcuni elementi riflessivi. Anzitutto, si instaurano interessanti dinamiche pubblico/privato difficilmente distinguibili e separabili proprio in ragione della relazione che intercorre tra funzioni presenti, specificità dello spazio e flussi. Tali dinamiche, proprio per l’uso che si fa delle sezioni dell’aeroporto prese in considerazione, si possono manifestare in pratiche che non sono linearmente né solo pubbliche né solo private, bensì si collocano in un’area per così dire grigia di “quasi spazio pubblico”; in secondo luogo, gli usi che si fanno di altre sezioni “aperte” dell’aeroporto, corrispondono a una natura pienamente pubblica, in particolare in quelle parti dell’aeroporto che hanno un’esplicita destinazione d’uso legata alla formazione e alla ricerca dove si costruiscono relazionalità e forme di comunità che ritroviamo tanto nelle aule e negli spazi antistanti le università quanto nelle tradizionali piazze urbane; in terzo luogo si tratta di uno spazio sottoposto al controllo sia attraverso le tecnologie di sorveglianza sia attraverso le logiche seduttive che normalmente si trovano in un mall. Ciò significa che il controllo è percepito come rassicurante dai suoi utilizzatori, piuttosto che come una forma di limitazione e di esclusione; in quarto luogo il mix di attività di consumo e di intrattenimento presenti e la collocazione territoriale a ridosso della città di Olbia (il centro storico della città dista circa 5 Km) lo portano ad essere considerato un vero e proprio centro urbano, al quale vanno aggiunte capacità attrattive e seduttive per i canoni seguiti nella costruzione e cura di un ambiente di qualità.
2013
978-88-581-0953-3
OLBIA. L'AEROPORTO COSTA SMERALDA / Mazzette, Antonietta. - (2013), pp. 206-227.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/63440
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