Ben Van Berkel (nato a Utrecht nel 1957) è una figura fondamentale della nuova filosofia dell'era elettronica. Nel 1988 apre ad Amsterdam insieme a Carolin Bos un efficiente studio dai cui semi, nel 1998, nasce UN Studio, un gruppo di specialisti dalle differenti competenze, che gravita intorno al pensiero dell'architetto olandese. Il suo lavoro, dai primi disegni a mano alle elaborazioni digitali, si muove alla ricerca di una composizione aperta a più significati, priva di gerarchia, fluida, defigurata, in cui la casualità gioca un ruolo fondamentale, per produrre infiniti effetti relazionali di movimento, metafora delle tensioni e delle complesse leggi della società. Per Van Berkel il computer è il mezzo che permette di liberare l'immaginazione attraverso le tecniche informatiche. Vicino alle esperienze artistiche surreali, realizza architetture che si staccano dal terreno, metafisiche, pensate come sculture astratte e silenziose, dinamicamente piegate, dalla materia plasmata e levigata. Nei suoi recenti progetti si avverte il fascino del movimento ciclico infinito, quasi una sfida al paradosso.
Ben Van Berkel. La prospettiva rovesciata di UN Studio / Marotta, Antonello. - 1:(2003), pp. 1-96.
Ben Van Berkel. La prospettiva rovesciata di UN Studio
MAROTTA, Antonello
2003-01-01
Abstract
Ben Van Berkel (nato a Utrecht nel 1957) è una figura fondamentale della nuova filosofia dell'era elettronica. Nel 1988 apre ad Amsterdam insieme a Carolin Bos un efficiente studio dai cui semi, nel 1998, nasce UN Studio, un gruppo di specialisti dalle differenti competenze, che gravita intorno al pensiero dell'architetto olandese. Il suo lavoro, dai primi disegni a mano alle elaborazioni digitali, si muove alla ricerca di una composizione aperta a più significati, priva di gerarchia, fluida, defigurata, in cui la casualità gioca un ruolo fondamentale, per produrre infiniti effetti relazionali di movimento, metafora delle tensioni e delle complesse leggi della società. Per Van Berkel il computer è il mezzo che permette di liberare l'immaginazione attraverso le tecniche informatiche. Vicino alle esperienze artistiche surreali, realizza architetture che si staccano dal terreno, metafisiche, pensate come sculture astratte e silenziose, dinamicamente piegate, dalla materia plasmata e levigata. Nei suoi recenti progetti si avverte il fascino del movimento ciclico infinito, quasi una sfida al paradosso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.