Toyo Ito ha interpretato il cambiamento di senso del progetto contemporaneo, dalle esperienze degli anni ottanta, in cui ha smaterializzato l'architettura, sino alle ultime sperimentazioni strutturali. Dalla casa U Bianca (1976), espressione di una poetica autoriflessiva, alla Mediateca di Sendai (2000), manifesto del pensiero digitale, è possibile tracciare il percorso di un architetto in continua e costante tensione verso l'immateriale. Il suo lavoro recente intende mostrarci un nuovo orientamento, che vede nell'articolazione della struttura - intesa come materia che plasma i principi della natura -, la nuova dimensione del presente. L'opera di Ito, così, ci permette di rileggere una parte centrale del dibattito sul progetto, interpretato nella particolare confluenza tra la cultura orientale e le esperienze centrali della modernità, sia europea che americana.
Toyo Ito. La costruzione del vuoto / Marotta, Antonello. - 1:(2010), pp. 1-96.
Toyo Ito. La costruzione del vuoto
MAROTTA, Antonello
2010-01-01
Abstract
Toyo Ito ha interpretato il cambiamento di senso del progetto contemporaneo, dalle esperienze degli anni ottanta, in cui ha smaterializzato l'architettura, sino alle ultime sperimentazioni strutturali. Dalla casa U Bianca (1976), espressione di una poetica autoriflessiva, alla Mediateca di Sendai (2000), manifesto del pensiero digitale, è possibile tracciare il percorso di un architetto in continua e costante tensione verso l'immateriale. Il suo lavoro recente intende mostrarci un nuovo orientamento, che vede nell'articolazione della struttura - intesa come materia che plasma i principi della natura -, la nuova dimensione del presente. L'opera di Ito, così, ci permette di rileggere una parte centrale del dibattito sul progetto, interpretato nella particolare confluenza tra la cultura orientale e le esperienze centrali della modernità, sia europea che americana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.