Nella visione coloniale europea dell'Ottocento e dei primi decenni del Novecento la civiltà classica in Nord Africa non morì di morte naturale, ma fu assassinata: l'assedio di Ippona da parte dei Vandali nel 430 pochi mesi dopo la morte di Agostino, che fu sepolto nella basilica pacis, rende solo in parte l'idea di una cittadella della cultura travolta dalla montante marea barbarica, mentre i superstiti cercavano rifugio nelle terre transmarine. Più ancora, nel 698 la conquista ummayyade di Cartagine bizantina da parte degli Arabi di Damasco insediati a Kairouan è stata considerata simbolicamente la data finale della cultura classica, per quanto noi possediamo iscrizioni latine con l'era della provincia che si estendono in Marocco ancora per alcuni secoli e per quanto siano sopravvissuti a lungo nel Nord Africa islamico dei principati berberi cristiani. Il trasferimento delle reliquie di Agostino da Hippo Regius a Karales e poi a Pavia effettuato a quanto pare di fronte all'avanzata araba è stato interpretato simbolicamente come il punto conclusivo del momento più maturo della classicità e insieme come l'annunzio di tempi nuovi, con l'apertura (futûhât) del Nord Africa all'Islam, quando si manifesta l'aspirazione verso un nuovo universalismo. Nel contrasto tra mondi tanto diversi, la cultura araba fortemente motivata sul piano religioso finì per diventare egemone ed espansiva, a danno di quella romana e di quella giudaico-cristiana, che pure hanno lasciato tracce evidenti anche nel Maghreb di oggi.
Decolonizzazione, identità nazionale e patrimonio: la memoria del passato pre-islamico nei paesi del Maghreb / Mastino, Attilio. - (2012), pp. 37-68. (Intervento presentato al convegno Saperi mediterranei e sviluppo. Tra memoria e trasmissione tenutosi a Sassari nel 2-3 aprile 2009).
Decolonizzazione, identità nazionale e patrimonio: la memoria del passato pre-islamico nei paesi del Maghreb
MASTINO, Attilio
2012-01-01
Abstract
Nella visione coloniale europea dell'Ottocento e dei primi decenni del Novecento la civiltà classica in Nord Africa non morì di morte naturale, ma fu assassinata: l'assedio di Ippona da parte dei Vandali nel 430 pochi mesi dopo la morte di Agostino, che fu sepolto nella basilica pacis, rende solo in parte l'idea di una cittadella della cultura travolta dalla montante marea barbarica, mentre i superstiti cercavano rifugio nelle terre transmarine. Più ancora, nel 698 la conquista ummayyade di Cartagine bizantina da parte degli Arabi di Damasco insediati a Kairouan è stata considerata simbolicamente la data finale della cultura classica, per quanto noi possediamo iscrizioni latine con l'era della provincia che si estendono in Marocco ancora per alcuni secoli e per quanto siano sopravvissuti a lungo nel Nord Africa islamico dei principati berberi cristiani. Il trasferimento delle reliquie di Agostino da Hippo Regius a Karales e poi a Pavia effettuato a quanto pare di fronte all'avanzata araba è stato interpretato simbolicamente come il punto conclusivo del momento più maturo della classicità e insieme come l'annunzio di tempi nuovi, con l'apertura (futûhât) del Nord Africa all'Islam, quando si manifesta l'aspirazione verso un nuovo universalismo. Nel contrasto tra mondi tanto diversi, la cultura araba fortemente motivata sul piano religioso finì per diventare egemone ed espansiva, a danno di quella romana e di quella giudaico-cristiana, che pure hanno lasciato tracce evidenti anche nel Maghreb di oggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.