È noto che la Sardegna dell'epoca nuragica costituisce una delle aree di maggiore concentrazione di rappresentazioni miniaturistiche di imbarcazioni nell’ambito di un fenomeno ampiamente diffuso e documentato nell'antichità. Si conoscono circa centocinquanta navicelle di bronzo nelle quali è possibile riconoscere essenzialmente due fogge, distinte in base alla forma dello scafo. Il ritrovamento di questi modelli nei diversi contesti – votivo, domestico, funerario, - sarebbe a conferma della loro valenza come bene prezioso sia nella vita che nella morte. Questa particolare classe di oggetti, quindi, non pare interpretabile secondo schemi e chiavi di lettura univoci ma sembra rivelarsi come espressione variata di differenti significati in parte peculiari dell’ideologia propria del popolo che li ha prodotti, in parte ricorrenti anche in altri contesti ed ambiti culturali. Il ritrovamento della maggior parte delle navicelle in aree cultuali consente di evidenziare l’attenzione sul ruolo focale che il santuario nuragico – sotto forma di tempio a pozzo, fonte, tempio/fonderia, edificio di culto senza pozzo, grotta - assume a partire dal Bronzo finale, configurandosi come centro di raccolta di oggetti di pregio e da beni di consumo, e quindi come luogo di tesaurizzazione di ricchezze gestito da gruppi organizzati di potere.

Le navicelle nuragiche: significato, valore e diffusione tra Bronzo finale e primo Ferro / Depalmas, Anna. - (2012), pp. 111-120.

Le navicelle nuragiche: significato, valore e diffusione tra Bronzo finale e primo Ferro

DEPALMAS, Anna
2012-01-01

Abstract

È noto che la Sardegna dell'epoca nuragica costituisce una delle aree di maggiore concentrazione di rappresentazioni miniaturistiche di imbarcazioni nell’ambito di un fenomeno ampiamente diffuso e documentato nell'antichità. Si conoscono circa centocinquanta navicelle di bronzo nelle quali è possibile riconoscere essenzialmente due fogge, distinte in base alla forma dello scafo. Il ritrovamento di questi modelli nei diversi contesti – votivo, domestico, funerario, - sarebbe a conferma della loro valenza come bene prezioso sia nella vita che nella morte. Questa particolare classe di oggetti, quindi, non pare interpretabile secondo schemi e chiavi di lettura univoci ma sembra rivelarsi come espressione variata di differenti significati in parte peculiari dell’ideologia propria del popolo che li ha prodotti, in parte ricorrenti anche in altri contesti ed ambiti culturali. Il ritrovamento della maggior parte delle navicelle in aree cultuali consente di evidenziare l’attenzione sul ruolo focale che il santuario nuragico – sotto forma di tempio a pozzo, fonte, tempio/fonderia, edificio di culto senza pozzo, grotta - assume a partire dal Bronzo finale, configurandosi come centro di raccolta di oggetti di pregio e da beni di consumo, e quindi come luogo di tesaurizzazione di ricchezze gestito da gruppi organizzati di potere.
2012
978-88-7138-690-4
Le navicelle nuragiche: significato, valore e diffusione tra Bronzo finale e primo Ferro / Depalmas, Anna. - (2012), pp. 111-120.
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