La monografia propone una rilettura critica di un’artista che, da una postazione marginale rispetto alle narrazioni ufficiali del Novecento italiano, attraversa con naturalezza campi diversi – arti applicate, illustrazione, pittura, decorazione di ambienti – lasciando un contributo singolarmente coerente. Il volume ne esamina la carriera a partire dal precoce esordio nelle arti applicate come creatrice di giocattoli in cartone, per poi ricostruirne l'approdo all'illustrazione in sodalizio col marito Vittorio Accornero, le esperienze nella ceramica e nella moda, l'intensa collaborazione con Gio Ponti. A far da collante in tutte queste ricerche, l’adesione a una linea decorativa che dopo gli anni Dieci sarebbe stata messa al bando dall’arte “avanzata” come frivola e superficiale, e che trova nell’interno domestico e nella moda i suoi loci privilegiati; una ricerca di teatralità che fa delle sue opere piccoli palcoscenici per la messa in scena di narrazioni fantastiche, di spettacoli esotici, di rivisitazioni storiche, e che si manifesta nella sfera privata attraverso la pratica del travestimento e della maschera; la scelta del collage come mezzo primario di espressione, sia attraverso la costruzione di immagini per mezzo di carte colorate, sia – più tardi – attraverso il prelievo e il riuso di materiali preesistenti, dagli ephemera vittoriani al Kitsch delle “immaginette” religiose: tutti aspetti che, considerati alla luce di una prospettiva femminista, configurano la sua vicenda come un caso di sotterranea resistenza a una gerarchia delle arti connotata come maschile.
Edina Altara - pittrice, illustratrice, decoratrice / Altea, G. - (2025), pp. 7-256.
Edina Altara - pittrice, illustratrice, decoratrice
altea, g
2025-01-01
Abstract
La monografia propone una rilettura critica di un’artista che, da una postazione marginale rispetto alle narrazioni ufficiali del Novecento italiano, attraversa con naturalezza campi diversi – arti applicate, illustrazione, pittura, decorazione di ambienti – lasciando un contributo singolarmente coerente. Il volume ne esamina la carriera a partire dal precoce esordio nelle arti applicate come creatrice di giocattoli in cartone, per poi ricostruirne l'approdo all'illustrazione in sodalizio col marito Vittorio Accornero, le esperienze nella ceramica e nella moda, l'intensa collaborazione con Gio Ponti. A far da collante in tutte queste ricerche, l’adesione a una linea decorativa che dopo gli anni Dieci sarebbe stata messa al bando dall’arte “avanzata” come frivola e superficiale, e che trova nell’interno domestico e nella moda i suoi loci privilegiati; una ricerca di teatralità che fa delle sue opere piccoli palcoscenici per la messa in scena di narrazioni fantastiche, di spettacoli esotici, di rivisitazioni storiche, e che si manifesta nella sfera privata attraverso la pratica del travestimento e della maschera; la scelta del collage come mezzo primario di espressione, sia attraverso la costruzione di immagini per mezzo di carte colorate, sia – più tardi – attraverso il prelievo e il riuso di materiali preesistenti, dagli ephemera vittoriani al Kitsch delle “immaginette” religiose: tutti aspetti che, considerati alla luce di una prospettiva femminista, configurano la sua vicenda come un caso di sotterranea resistenza a una gerarchia delle arti connotata come maschile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


