Se è vero che il paesaggio è la rappresentazione dello spazio di vita di un territorio costruito e modellato dall’uomo, è altrettanto vero che esso rappresenta il riflesso delle civiltà che lo hanno organizzato e nel quale è possibile riconoscere la propria identità. In ogni paesaggio sono infatti racchiusi i segni dell’azione umana che, a sua volta, può essere delineata attraverso un’attenta analisi della documentazione che la racconta. La carta, in particolare, soprattutto se presente a partire dai tempi storici, è riconosciuta come lo strumento per questo più valido, la cui interpretazione può portare alla ricostruzione del rapporto col territorio nelle sue varie fasi evolutive, nonché all’identificazione di segni del passato che permettono di definirne i valori, le radici, l’identità. Ciò, in particolare, nel caso siano presenti edifici di culto, spesso associati a villaggi scomparsi, la cui diffusione ha rivestito un ruolo importante nella definizione dei paesaggi dominati dalla loro presenza, arrivando a caratterizzarne profondamente l’identità. In questo senso la cartografia storica, con il suo carico di toponimi, molti dei quali non più presenti, se raffrontata con quella più recente, costituisce uno strumento privilegiato di analisi del territorio, in grado di restituirne le caratteristiche principali e definire i tratti essenziali del paesaggio in prospettiva sincronica e diacronica.
Territorio, fede, paesaggio. Il ruolo degli edifici di culto nella caratterizzazione dei paesaggi del passato / Podda, Cinzia; Secchi, Paolo. - (2019), pp. 885-900.
Territorio, fede, paesaggio. Il ruolo degli edifici di culto nella caratterizzazione dei paesaggi del passato
Cinzia, Podda
;Paolo, Secchi
2019-01-01
Abstract
Se è vero che il paesaggio è la rappresentazione dello spazio di vita di un territorio costruito e modellato dall’uomo, è altrettanto vero che esso rappresenta il riflesso delle civiltà che lo hanno organizzato e nel quale è possibile riconoscere la propria identità. In ogni paesaggio sono infatti racchiusi i segni dell’azione umana che, a sua volta, può essere delineata attraverso un’attenta analisi della documentazione che la racconta. La carta, in particolare, soprattutto se presente a partire dai tempi storici, è riconosciuta come lo strumento per questo più valido, la cui interpretazione può portare alla ricostruzione del rapporto col territorio nelle sue varie fasi evolutive, nonché all’identificazione di segni del passato che permettono di definirne i valori, le radici, l’identità. Ciò, in particolare, nel caso siano presenti edifici di culto, spesso associati a villaggi scomparsi, la cui diffusione ha rivestito un ruolo importante nella definizione dei paesaggi dominati dalla loro presenza, arrivando a caratterizzarne profondamente l’identità. In questo senso la cartografia storica, con il suo carico di toponimi, molti dei quali non più presenti, se raffrontata con quella più recente, costituisce uno strumento privilegiato di analisi del territorio, in grado di restituirne le caratteristiche principali e definire i tratti essenziali del paesaggio in prospettiva sincronica e diacronica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.