Abstract: Il presente articolo analizza il trattamento dell'aporia del falso nel Teeteto di Platone, e fornisce un'interpretazione articolata e unitaria di tutte le ipotesi di soluzione dell'aporia stessa che nel dialogo vengono proposte. Entro tale analisi viene spiegato in che termini e in quale misura l'aporia sia un'aporia genuinamente platonica, in modo da gettare luce sul significato speculativo dell'intero dialogo e sul suo ruolo nel corpus platonico. In particolare, viene mostrato come il problema dell'intenzionalità, e di cosa determini quale sia l'oggetto dei nostri stati mentali, stia al fondo dell'aporia stessa: se le condizioni per pensare proprio a un certo oggetto includono un contatto cognitivo con l'oggetto medesimo, allora deve essere spiegato come sia possibile che, pur avendo l'oggetto 'in vista', qualcuno possa errare a proposito di esso (rappresentando, di fatto, qualcosa che è diverso dall'oggetto che si starebbe pensando). Il problema nel Teeteto rimane insoluto, ma nella terza parte del dialogo ci sono gli elementi per una possibile soluzione (una forma di contatto cognitivo con l'oggetto che sia sufficiente per avere pensieri 'proprio' su quell'oggetto, ma che sia epistemicamente inferiore alla conoscenza compiuta dell'oggetto stesso).
Il trattamento dell'errore e dell'opinione falsa nel Teeteto di Platone / Zucca, Diego. - 1:(2024), pp. 35-84.
Il trattamento dell'errore e dell'opinione falsa nel Teeteto di Platone
DIEGO ZUCCA
2024-01-01
Abstract
Abstract: Il presente articolo analizza il trattamento dell'aporia del falso nel Teeteto di Platone, e fornisce un'interpretazione articolata e unitaria di tutte le ipotesi di soluzione dell'aporia stessa che nel dialogo vengono proposte. Entro tale analisi viene spiegato in che termini e in quale misura l'aporia sia un'aporia genuinamente platonica, in modo da gettare luce sul significato speculativo dell'intero dialogo e sul suo ruolo nel corpus platonico. In particolare, viene mostrato come il problema dell'intenzionalità, e di cosa determini quale sia l'oggetto dei nostri stati mentali, stia al fondo dell'aporia stessa: se le condizioni per pensare proprio a un certo oggetto includono un contatto cognitivo con l'oggetto medesimo, allora deve essere spiegato come sia possibile che, pur avendo l'oggetto 'in vista', qualcuno possa errare a proposito di esso (rappresentando, di fatto, qualcosa che è diverso dall'oggetto che si starebbe pensando). Il problema nel Teeteto rimane insoluto, ma nella terza parte del dialogo ci sono gli elementi per una possibile soluzione (una forma di contatto cognitivo con l'oggetto che sia sufficiente per avere pensieri 'proprio' su quell'oggetto, ma che sia epistemicamente inferiore alla conoscenza compiuta dell'oggetto stesso).File | Dimensione | Formato | |
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