Il saggio, nel presentare gli esiti di una ricerca compiuta in Alta Gallura, una sub regione storica situata nella parte nord-orientale della Sardegna, illustra la costruzione dell’Atlante delle trasformazioni Alta Gallura: un vero e proprio dispositivo di interazione, di comunicazione e di scambio attraverso cui sono state messe in luce le qualità patrimoniali e ambientali di questo contesto, fatti emergere i diversi filoni fini, molecolari di energie e le virtualità latenti sprigionate dalle storie dei nuovi abitanti e dei molteplici soggetti innovatori che animano il territorio. Attraverso questo insieme di indizi che l’Atlante raccoglie, mettendoli in connessione, sembra emergere, allo stato embrionale una figura territoriale inedita. Una ossimorica città-natura in cui si intrecciano diverse scale, città e campagna, natura e cultura. Proprio a partire dall’idea che il territorio non sia una tavola bianca su cui imporre delle forme, ma piuttosto un tessuto di ambienti e di luoghi in continuo divenire, in cui memorie, forze, energie, lavorano sottotraccia per produrre cambiamento e che il progetto debba intercettare la potenza nascosta del reale per dargli forma, l’Atlante viene immaginato come una sorta di cornice da cui partire per avviare un vero e proprio cantiere relazionale. Un cantiere attraverso cui mettere in moto un grande gioco collettivo o connettivo, che potrà poi svilupparsi solo nel tempo attraverso il coinvolgimento, la partecipazione, la concatenazione e la messa di relazione di attori, luoghi e situazioni differenti.
L’Atlante delle Trasformazioni Alta Gallura: un sito per dare espressione all’immagine latente della città-natura / Decandia, Lidia. - 3:(2024), pp. 80-84.
L’Atlante delle Trasformazioni Alta Gallura: un sito per dare espressione all’immagine latente della città-natura
Decandia Lidia
2024-01-01
Abstract
Il saggio, nel presentare gli esiti di una ricerca compiuta in Alta Gallura, una sub regione storica situata nella parte nord-orientale della Sardegna, illustra la costruzione dell’Atlante delle trasformazioni Alta Gallura: un vero e proprio dispositivo di interazione, di comunicazione e di scambio attraverso cui sono state messe in luce le qualità patrimoniali e ambientali di questo contesto, fatti emergere i diversi filoni fini, molecolari di energie e le virtualità latenti sprigionate dalle storie dei nuovi abitanti e dei molteplici soggetti innovatori che animano il territorio. Attraverso questo insieme di indizi che l’Atlante raccoglie, mettendoli in connessione, sembra emergere, allo stato embrionale una figura territoriale inedita. Una ossimorica città-natura in cui si intrecciano diverse scale, città e campagna, natura e cultura. Proprio a partire dall’idea che il territorio non sia una tavola bianca su cui imporre delle forme, ma piuttosto un tessuto di ambienti e di luoghi in continuo divenire, in cui memorie, forze, energie, lavorano sottotraccia per produrre cambiamento e che il progetto debba intercettare la potenza nascosta del reale per dargli forma, l’Atlante viene immaginato come una sorta di cornice da cui partire per avviare un vero e proprio cantiere relazionale. Un cantiere attraverso cui mettere in moto un grande gioco collettivo o connettivo, che potrà poi svilupparsi solo nel tempo attraverso il coinvolgimento, la partecipazione, la concatenazione e la messa di relazione di attori, luoghi e situazioni differenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.