The article presents the results of the latest research in the territory of Roman Carthage, where peregrini and italici, benefiting from the benefits granted to the colony, coexisted; the senatorial latifundium progressively entered the patrimonium Caesaris: in the second half of the 1st century A.D. the epigraphic documentation testifies to the existence of a fundus Neronianus, perhaps attributable to Nero. Pliny’s news of the emperor’s cruelty and the vastness of the possessions of some senatorial families (among all that of the Sentii) enlightens us on the characteristics of agricultural exploitation in favor of italici immigrants or non-immigrants (a significant case is that of Teano Sidicino, who enjoyed an agricultural income from the large Fundus Tigibelle(nsis) near Thignica). We know the articulations of a territory that had no real continuity, but presented solutions of continuity in relation to the civitates external to the pertica of Carthage, the prefectures, the pagi of stipendiarii or Roman citizens, with the development of conflicts and a progressive transformation that we see it carefully reordered starting from Vespasian, with the strengthening of the central and peripheral tabularia. Social relations changed radically: Carthage lost the income deriving from its pertica, which was progressively dismantled with the birth of municipalities and colonies of Roman citizens.

Si presentano i risultati delle ultime ricerche nel territorio della Cartagine romana, sul quale convivevano peregrini autoctoni e italici avvantaggiati per i benefici concessi alla colonia; il latifondo senatorio entrò progressivamente nel patrimonium Caesaris: nella seconda metà del I sec. d.C. la documentazione epigrafica testimonia l’esistenza di un fundus Neronianus, forse riconducibile a Nerone. La notizia pliniana della crudeltà dell’imperatore e della vastità dei possessi di alcune famiglie senatorie (tra tutte quella dei Sentii) ci illumina sulle caratteristiche dello sfruttamento agricolo a favore di italici immigrati o non immigrati (un caso significativo è quello di Teano Sidicino, che godeva di una rendita agraria dal grande Fundus Tigibelle(nsis) presso Thignica). Conosciamo le articolazioni di un territorio che non aveva una vera continuità, ma presentava soluzioni di continuità in rapporto alle civitates esterne alla pertica di Cartagine, le prefetture, i pagi di stipendiari o di cittadini romani, con lo sviluppo di conflitti e una progressiva trasformazione che vediamo accuratamente riordinata a partire dal principato di Vespasiano, con il potenziamento dei tabularia centrali e periferici. Si tratta di un processo nel quale i rapporti sociali cambiarono radicalmente: Cartagine perse gli introiti derivanti dalla sua pertica, che con la nascita di municipi e colonie di cittadini romani venne progressivamente smantellata.

Sex domini semissem Africae possidebant, cum interfecit eos Nero princeps (Plinio XVIII 6, 35): la terra e il rapporto tra élites (locali e immigrati) nel territorio di Cartagine romana / Ruggeri, Paola. - 1 - Mare Nostrum. Studi sul Mediterraneo in età romana:(2024), pp. 163-188.

Sex domini semissem Africae possidebant, cum interfecit eos Nero princeps (Plinio XVIII 6, 35): la terra e il rapporto tra élites (locali e immigrati) nel territorio di Cartagine romana

Ruggeri, Paola
2024-01-01

Abstract

The article presents the results of the latest research in the territory of Roman Carthage, where peregrini and italici, benefiting from the benefits granted to the colony, coexisted; the senatorial latifundium progressively entered the patrimonium Caesaris: in the second half of the 1st century A.D. the epigraphic documentation testifies to the existence of a fundus Neronianus, perhaps attributable to Nero. Pliny’s news of the emperor’s cruelty and the vastness of the possessions of some senatorial families (among all that of the Sentii) enlightens us on the characteristics of agricultural exploitation in favor of italici immigrants or non-immigrants (a significant case is that of Teano Sidicino, who enjoyed an agricultural income from the large Fundus Tigibelle(nsis) near Thignica). We know the articulations of a territory that had no real continuity, but presented solutions of continuity in relation to the civitates external to the pertica of Carthage, the prefectures, the pagi of stipendiarii or Roman citizens, with the development of conflicts and a progressive transformation that we see it carefully reordered starting from Vespasian, with the strengthening of the central and peripheral tabularia. Social relations changed radically: Carthage lost the income deriving from its pertica, which was progressively dismantled with the birth of municipalities and colonies of Roman citizens.
2024
9788860569233
Si presentano i risultati delle ultime ricerche nel territorio della Cartagine romana, sul quale convivevano peregrini autoctoni e italici avvantaggiati per i benefici concessi alla colonia; il latifondo senatorio entrò progressivamente nel patrimonium Caesaris: nella seconda metà del I sec. d.C. la documentazione epigrafica testimonia l’esistenza di un fundus Neronianus, forse riconducibile a Nerone. La notizia pliniana della crudeltà dell’imperatore e della vastità dei possessi di alcune famiglie senatorie (tra tutte quella dei Sentii) ci illumina sulle caratteristiche dello sfruttamento agricolo a favore di italici immigrati o non immigrati (un caso significativo è quello di Teano Sidicino, che godeva di una rendita agraria dal grande Fundus Tigibelle(nsis) presso Thignica). Conosciamo le articolazioni di un territorio che non aveva una vera continuità, ma presentava soluzioni di continuità in rapporto alle civitates esterne alla pertica di Cartagine, le prefetture, i pagi di stipendiari o di cittadini romani, con lo sviluppo di conflitti e una progressiva trasformazione che vediamo accuratamente riordinata a partire dal principato di Vespasiano, con il potenziamento dei tabularia centrali e periferici. Si tratta di un processo nel quale i rapporti sociali cambiarono radicalmente: Cartagine perse gli introiti derivanti dalla sua pertica, che con la nascita di municipi e colonie di cittadini romani venne progressivamente smantellata.
Sex domini semissem Africae possidebant, cum interfecit eos Nero princeps (Plinio XVIII 6, 35): la terra e il rapporto tra élites (locali e immigrati) nel territorio di Cartagine romana / Ruggeri, Paola. - 1 - Mare Nostrum. Studi sul Mediterraneo in età romana:(2024), pp. 163-188.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/332729
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact