Questa ricerca prende avvio da alcune affermazioni di Jean-Luc Nancy sull’essere-in-comune. Affermazioni dirompenti che restano però sospese e senza uno svolgimento radicale e coerente con le intuizioni fondamentali da cui provengono. Il loro punto di convergenza e di tensione teorica si può riassumere in questo modo: la comunità esige una figura teorica e una figura della prassi che sospenda e abbandoni la categoria del possibile. La comunità esige inoltre un pensiero estraneo a una certa utopia temporale, così come esige un’estraneità e un forte attrito con la logica dell’evento. Nancy ci lascia in eredità un’ontologia ineventuale e una singolare etica dell’im/possibile in cui la nozione di comunismo prende una nuova luce rispetto alle tradizioni dominanti della filosofia del politico della tarda modernità.
Il nichilismo della forma politica. Nell'eredità del comunismo im/possibile di Jean-Luc Nancy / Meazza, Carmelino. - LIV:(2024), pp. 1-184.
Il nichilismo della forma politica. Nell'eredità del comunismo im/possibile di Jean-Luc Nancy
Carmelino meazza
2024-01-01
Abstract
Questa ricerca prende avvio da alcune affermazioni di Jean-Luc Nancy sull’essere-in-comune. Affermazioni dirompenti che restano però sospese e senza uno svolgimento radicale e coerente con le intuizioni fondamentali da cui provengono. Il loro punto di convergenza e di tensione teorica si può riassumere in questo modo: la comunità esige una figura teorica e una figura della prassi che sospenda e abbandoni la categoria del possibile. La comunità esige inoltre un pensiero estraneo a una certa utopia temporale, così come esige un’estraneità e un forte attrito con la logica dell’evento. Nancy ci lascia in eredità un’ontologia ineventuale e una singolare etica dell’im/possibile in cui la nozione di comunismo prende una nuova luce rispetto alle tradizioni dominanti della filosofia del politico della tarda modernità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.