Ogni territorio inteso quale insieme di elementi tangibili e intangibili, di risorse materiali ed immateriali, può agire sulle organizzazioni politiche ed economiche per orientare le modalità di creazione di ricchezza. In tal senso, il confronto competitivo territoriale si manifesta sia nello sforzo di individuazione e attrazione di quelle risorse che costituiscono le precondizioni per un equilibrato sviluppo socio-economico, sia nell’azione di trasformazione di queste stesse in opzioni di crescita endogena in termini accrescitivi. L’incremento e la diffusione di tali paradigmi competitivi rappresenta un fenomeno relativamente recente, ampiamente dibattuto, di grande rilevanza nell’attuale assetto geopolitico e, nel contempo, in grado di determinare equilibri e condizioni ancora inesplorati, le cui conseguenze non appaiono ancora in tutta la loro evidenza. I territori, quindi, in un mercato complesso come quello contemporaneo sono sempre più chiamati ad una corretta ed efficace interpretazione dei mutevoli scenari globali per affrontare, con raffinati e corali strumenti di intervento e di riequilibrio, la disparità delle dotazioni iniziali, fino a trasformare elementi di ritardo, di arretratezza e di marginalità in fattori di vantaggio competitivo. L’offerta di un territorio e la messa a punto di una strategia di sviluppo deve, pertanto, focalizzarsi non solo su elementi tangibili (caratteristiche del luogo, prezzo), ma anche su componenti di servizio (infrastrutture, collegamento con altre località) ed emozionali (emozioni suscitate dal luogo, legame con il passato o con il vissuto delle persone...). E’ proprio dalla gestione coerente dei due aspetti, tangibile e intangibile, che può determinarsi una caratterizzazione sintetizzabile in un marchio territoriale la cui coerenza è l’elemento in grado di legare un territorio (tangibile) ed una identità culturale (immateriale), creando un’immagine unica e fortemente distintiva che capitalizzi il valore dell’identità del luogo e lo renda immediatamente riconoscibile, fino a trasformarlo in un “Brand”. Appare, allora, evidente che una gestione coerente degli elementi costitutivi dell’offerta territoriale (tangibili e intangibili) impone ai governi locali una vera e propria trasformazione del modello gestionale classico di tipo burocratico-giuridico in un modello che, attraverso l’integrazione con gli strumenti tipici del marketing, ne possa massimizzare i benefici per il territorio, la comunità di riferimento e tutti i diversi attori coinvolti nel processo.
Competitività e sviluppo territoriale. Strategie, prodotti, innovazione / Cuomo, Federico. - (2021).
Competitività e sviluppo territoriale. Strategie, prodotti, innovazione
Cuomo, Federico
2021-01-01
Abstract
Ogni territorio inteso quale insieme di elementi tangibili e intangibili, di risorse materiali ed immateriali, può agire sulle organizzazioni politiche ed economiche per orientare le modalità di creazione di ricchezza. In tal senso, il confronto competitivo territoriale si manifesta sia nello sforzo di individuazione e attrazione di quelle risorse che costituiscono le precondizioni per un equilibrato sviluppo socio-economico, sia nell’azione di trasformazione di queste stesse in opzioni di crescita endogena in termini accrescitivi. L’incremento e la diffusione di tali paradigmi competitivi rappresenta un fenomeno relativamente recente, ampiamente dibattuto, di grande rilevanza nell’attuale assetto geopolitico e, nel contempo, in grado di determinare equilibri e condizioni ancora inesplorati, le cui conseguenze non appaiono ancora in tutta la loro evidenza. I territori, quindi, in un mercato complesso come quello contemporaneo sono sempre più chiamati ad una corretta ed efficace interpretazione dei mutevoli scenari globali per affrontare, con raffinati e corali strumenti di intervento e di riequilibrio, la disparità delle dotazioni iniziali, fino a trasformare elementi di ritardo, di arretratezza e di marginalità in fattori di vantaggio competitivo. L’offerta di un territorio e la messa a punto di una strategia di sviluppo deve, pertanto, focalizzarsi non solo su elementi tangibili (caratteristiche del luogo, prezzo), ma anche su componenti di servizio (infrastrutture, collegamento con altre località) ed emozionali (emozioni suscitate dal luogo, legame con il passato o con il vissuto delle persone...). E’ proprio dalla gestione coerente dei due aspetti, tangibile e intangibile, che può determinarsi una caratterizzazione sintetizzabile in un marchio territoriale la cui coerenza è l’elemento in grado di legare un territorio (tangibile) ed una identità culturale (immateriale), creando un’immagine unica e fortemente distintiva che capitalizzi il valore dell’identità del luogo e lo renda immediatamente riconoscibile, fino a trasformarlo in un “Brand”. Appare, allora, evidente che una gestione coerente degli elementi costitutivi dell’offerta territoriale (tangibili e intangibili) impone ai governi locali una vera e propria trasformazione del modello gestionale classico di tipo burocratico-giuridico in un modello che, attraverso l’integrazione con gli strumenti tipici del marketing, ne possa massimizzare i benefici per il territorio, la comunità di riferimento e tutti i diversi attori coinvolti nel processo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.