The subject of this article is a museum called the MATer (translation: MOTHer), created in the small village of Mamoiada in central Sardinia. The museum was built with the aim to offer, by re-interpreting some of the stone remains deposited on the countryside, some instruments that might help restore this relationship. It does so by producing new forms of narration that tend to bring to the surface a new, ‘poetic’, though at the same collective, vision of this particular territorial asset. By combining expert know-how and knowledge of the context with the interactive involvement of the community, the museum was conceived as work-in-progress - interactive, relational and convivial - in which, thanks to the use of an anachronistic perspective, artistic languages and multimedia slides, the different periods of time existing on the territory could be linked together again and instruments provided to recreate this ‘intelligent environment’ of the past, interweaving objects of affection, visions, concepts and symbols left to us by previous generations and which we must again learn to cherish.

Il saggio parla di un particolare museo – il MATer – realizzato in un piccolo paese della Sardegna centrale: Mamoiada. La realizzazione di questo museo nasce con l’intento di offrire, attraverso la rilettura di alcune orme di pietra depositate nel paesaggio, degli strumenti attraverso cui provare a riannodare questo rapporto. Lo fa producendo nuove forme di narrazione tese a far emergere una inedita visione ‘poetica’ e insieme collettiva di questo particolare patrimonio territoriale. Nel combinare saperi esperti e conoscenze contestuali e attraverso il coinvolgimento interattivo della comunità, il museo viene pensato come un opera in progress interattiva, relazionale e conviviale in cui, grazie all’uso di una prospettiva anacronistica, dei linguaggi artistici e dei dispositivi multimediali, riannodare le diverse temporalità contenute nel territorio e fornire gli strumenti per far si che esso torni ad essere considerato come un ‘ambiente intelligente’ intessuto di affetti, di proiezioni, di concetti e di simboli, che le generazioni vissute prima di noi ci hanno lasciato e di cui oggi dobbiamo reimparare a prenderci cura.

Abitanti del territorio come artefici di un'opera relazionale e collettiva: la costruzione del MATer di Mamoiada / Decandia, Lidia. - (2023), pp. 240-245.

Abitanti del territorio come artefici di un'opera relazionale e collettiva: la costruzione del MATer di Mamoiada

Lidia Decandia
2023-01-01

Abstract

The subject of this article is a museum called the MATer (translation: MOTHer), created in the small village of Mamoiada in central Sardinia. The museum was built with the aim to offer, by re-interpreting some of the stone remains deposited on the countryside, some instruments that might help restore this relationship. It does so by producing new forms of narration that tend to bring to the surface a new, ‘poetic’, though at the same collective, vision of this particular territorial asset. By combining expert know-how and knowledge of the context with the interactive involvement of the community, the museum was conceived as work-in-progress - interactive, relational and convivial - in which, thanks to the use of an anachronistic perspective, artistic languages and multimedia slides, the different periods of time existing on the territory could be linked together again and instruments provided to recreate this ‘intelligent environment’ of the past, interweaving objects of affection, visions, concepts and symbols left to us by previous generations and which we must again learn to cherish.
2023
9791222302669
2784-8698
Il saggio parla di un particolare museo – il MATer – realizzato in un piccolo paese della Sardegna centrale: Mamoiada. La realizzazione di questo museo nasce con l’intento di offrire, attraverso la rilettura di alcune orme di pietra depositate nel paesaggio, degli strumenti attraverso cui provare a riannodare questo rapporto. Lo fa producendo nuove forme di narrazione tese a far emergere una inedita visione ‘poetica’ e insieme collettiva di questo particolare patrimonio territoriale. Nel combinare saperi esperti e conoscenze contestuali e attraverso il coinvolgimento interattivo della comunità, il museo viene pensato come un opera in progress interattiva, relazionale e conviviale in cui, grazie all’uso di una prospettiva anacronistica, dei linguaggi artistici e dei dispositivi multimediali, riannodare le diverse temporalità contenute nel territorio e fornire gli strumenti per far si che esso torni ad essere considerato come un ‘ambiente intelligente’ intessuto di affetti, di proiezioni, di concetti e di simboli, che le generazioni vissute prima di noi ci hanno lasciato e di cui oggi dobbiamo reimparare a prenderci cura.
Abitanti del territorio come artefici di un'opera relazionale e collettiva: la costruzione del MATer di Mamoiada / Decandia, Lidia. - (2023), pp. 240-245.
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