Nella presente comunicazione presenteremo alcune riflessioni riguardo le scelte metodologiche adottate nel corso di una ricerca di dottorato attualmente in fase di conclusione. La ricerca riguarda il crescente numero di esperienze partecipate nella ideazione e realizzazione di eventi culturali, con particolare attenzione verso le iniziative che sfociano nella realizzazione di un evento espositivo. Un fenomeno che si inserisce nel più ampio scenario del superamento di alcuni aspetti della società dei consumi per mezzo di iniziative legate all’economia sociale. Il quadro di ri- ferimento è la tendenza, che ci è parso di cogliere, verso una ridefinizione delle relazioni tra utenti (consumatori) e gestori culturali che va assumendo progres- sivamente i tratti caratteristici delle relazioni tra prosumer. Attraverso l’analisi di un buon numero di esperienze recenti nel campo della gestione culturale, ci siamo proposti di mettere a fuoco gli elementi chiave per l’esito di tali iniziative. La metodologia adottata si basa sull’analisi qualitativa dei dati raccolti direttamente sul campo attraverso interviste, incontri diretti e visite in loco, per la messa a punto di un ridotto ma significativo insieme di casi studio. Il nostro percorso di ricerca ci ha portato a prendere posizione rispetto ad alcu- ni assi centrali dell’attuale dibattito disciplinare ed a rivendicare, specialmente in questa sede, un approccio empirico e pragmatico alla ricerca per il design. Come disciplina di progetto il design si vede obbligato a lavorare “dal futuro”, negli scenari dell’immediatamente possibile anche se, a differenza del passato, la figura del designer non è più la sola ad occupare questa posizione di avamposto e si ritrova, sempre più spesso, ad attuare insieme ad una molteplicità di attori. Crediamo che la possibilità di continuare ad orientare la costruzione del nostro intorno artificiale, verso scenari di sostenibilità e coesistenza pacifica, dipenda essenzialmente dalla nostra capacità di contribuire alle scelte di questi altri attori in un processo di natura più politica che disciplinare.
Euristiche condivisibili / Calosci, Alfredo. - (2018), pp. 421-428. (Intervento presentato al convegno Frid 2017. - Fare ricerca in Design - Sul metodo/sui metodi. Esplorazioni per le identità del design tenutosi a Venezia nel 16 - 17 novembre 2017).
Euristiche condivisibili
Calosci, Alfredo
2018-01-01
Abstract
Nella presente comunicazione presenteremo alcune riflessioni riguardo le scelte metodologiche adottate nel corso di una ricerca di dottorato attualmente in fase di conclusione. La ricerca riguarda il crescente numero di esperienze partecipate nella ideazione e realizzazione di eventi culturali, con particolare attenzione verso le iniziative che sfociano nella realizzazione di un evento espositivo. Un fenomeno che si inserisce nel più ampio scenario del superamento di alcuni aspetti della società dei consumi per mezzo di iniziative legate all’economia sociale. Il quadro di ri- ferimento è la tendenza, che ci è parso di cogliere, verso una ridefinizione delle relazioni tra utenti (consumatori) e gestori culturali che va assumendo progres- sivamente i tratti caratteristici delle relazioni tra prosumer. Attraverso l’analisi di un buon numero di esperienze recenti nel campo della gestione culturale, ci siamo proposti di mettere a fuoco gli elementi chiave per l’esito di tali iniziative. La metodologia adottata si basa sull’analisi qualitativa dei dati raccolti direttamente sul campo attraverso interviste, incontri diretti e visite in loco, per la messa a punto di un ridotto ma significativo insieme di casi studio. Il nostro percorso di ricerca ci ha portato a prendere posizione rispetto ad alcu- ni assi centrali dell’attuale dibattito disciplinare ed a rivendicare, specialmente in questa sede, un approccio empirico e pragmatico alla ricerca per il design. Come disciplina di progetto il design si vede obbligato a lavorare “dal futuro”, negli scenari dell’immediatamente possibile anche se, a differenza del passato, la figura del designer non è più la sola ad occupare questa posizione di avamposto e si ritrova, sempre più spesso, ad attuare insieme ad una molteplicità di attori. Crediamo che la possibilità di continuare ad orientare la costruzione del nostro intorno artificiale, verso scenari di sostenibilità e coesistenza pacifica, dipenda essenzialmente dalla nostra capacità di contribuire alle scelte di questi altri attori in un processo di natura più politica che disciplinare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.