Una posizione di dominio sul mercato può agevolmente tradursi, per l’impresa che la assume, in comportamenti anticoncorrenziali, tra i quali rileva – in particolare – il rifiuto di contrarre. In questo contesto si colloca la presente ricerca, principalmente incentrata sulla figura dell’obbligo legale a contrarre, che in essa si inquadra come strumento diretto a eliminare o contenere i fallimenti del mercato, ripristinandone la concorrenzialità. Pertanto, in séguito all’analisi del modello unitario di obbligo legale a contrarre, l’attenzione viene rivolta, anzitutto, al combinato disposto degli artt. 2597 e 1679 cod. civ., ove si impone al monopolista legale e al concessionario di un pubblico servizio di linea di contrarre, nel rispetto della parità di trattamento, con chiunque avanzi la richiesta per il bene o il servizio da essi fornito. Su questa base, si delinea l’obiettivo dell’indagine, il quale consiste nel verificare se l’imposizione, all’impresa assolutamente o relativamente dominante, di un obbligo a contrarre possa trovare fondamento normativo nelle norme codicistiche, ciò che ne consentirebbe l’applicazione analogica, ovvero se tale fondamento debba piuttosto rinvenirsi nelle stesse discipline che regolano i due distinti fenomeni, segnatamente gli artt. 3, legge n. 287/90 e 9, legge n. 192/98, così ricavando da queste un sistema rimediale che consenta di tutelare effettivamente la controparte vittima di un rifiuto abusivo di contrarre.
Obblighi legali a contrarre e tutela della concorrenza / Attanasio, C. - 42:(2022), pp. 1-552.
Obblighi legali a contrarre e tutela della concorrenza
Attanasio C
2022-01-01
Abstract
Una posizione di dominio sul mercato può agevolmente tradursi, per l’impresa che la assume, in comportamenti anticoncorrenziali, tra i quali rileva – in particolare – il rifiuto di contrarre. In questo contesto si colloca la presente ricerca, principalmente incentrata sulla figura dell’obbligo legale a contrarre, che in essa si inquadra come strumento diretto a eliminare o contenere i fallimenti del mercato, ripristinandone la concorrenzialità. Pertanto, in séguito all’analisi del modello unitario di obbligo legale a contrarre, l’attenzione viene rivolta, anzitutto, al combinato disposto degli artt. 2597 e 1679 cod. civ., ove si impone al monopolista legale e al concessionario di un pubblico servizio di linea di contrarre, nel rispetto della parità di trattamento, con chiunque avanzi la richiesta per il bene o il servizio da essi fornito. Su questa base, si delinea l’obiettivo dell’indagine, il quale consiste nel verificare se l’imposizione, all’impresa assolutamente o relativamente dominante, di un obbligo a contrarre possa trovare fondamento normativo nelle norme codicistiche, ciò che ne consentirebbe l’applicazione analogica, ovvero se tale fondamento debba piuttosto rinvenirsi nelle stesse discipline che regolano i due distinti fenomeni, segnatamente gli artt. 3, legge n. 287/90 e 9, legge n. 192/98, così ricavando da queste un sistema rimediale che consenta di tutelare effettivamente la controparte vittima di un rifiuto abusivo di contrarre.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.