L’esigenza di aumentare la qualità degli spazi della didattica ricade nella più ampia richiesta di miglioramento ambientale. Senza perdersi in sterili giri di parole tutti sappiamo, per esperienza diretta, che gli spazi destinati alla didattica risultano mal concepiti sin dal loro nascere, perlomeno nella realtà italiana. Soprattutto a livello cromatico le scuole, siano esse pubbliche o private, non hanno mai posto il colore come importante aspetto didattico. Questo è relegato a faccenda marginale il cui onere delle scelte ricade nell’ambito del gusto personale compiuto da individui di cui non si capisce quale sia il processo mentale che mettono in atto nella fase decisionale, ma soprattutto nella maggior parte dei casi non posseggono sufficienti conoscenze in questo specifico settore. In termini di preferenza il marrone, beige, grigio e tinte tenui da ex paese socialista vanno per la maggiore. Se questa è la base da cui partire si coglie immediatamente il nocciolo di una questione che richiede un sistematico lavoro di ricerca e di pubblicizzazione dei risultati per tentare di dare risposte che ci possano porre a livello quantomeno europeo.
IL PROGETTO COLORE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA / Gasparini, Katia; Zennaro, Pietro. - IX:(2013), pp. 374-380. (Intervento presentato al convegno Colore e colorimetria. Contributi multidisciplinari tenutosi a Firenze nel 19-20 settembre 2013).
IL PROGETTO COLORE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA
Gasparini, Katia
Membro del Collaboration Group
;
2013-01-01
Abstract
L’esigenza di aumentare la qualità degli spazi della didattica ricade nella più ampia richiesta di miglioramento ambientale. Senza perdersi in sterili giri di parole tutti sappiamo, per esperienza diretta, che gli spazi destinati alla didattica risultano mal concepiti sin dal loro nascere, perlomeno nella realtà italiana. Soprattutto a livello cromatico le scuole, siano esse pubbliche o private, non hanno mai posto il colore come importante aspetto didattico. Questo è relegato a faccenda marginale il cui onere delle scelte ricade nell’ambito del gusto personale compiuto da individui di cui non si capisce quale sia il processo mentale che mettono in atto nella fase decisionale, ma soprattutto nella maggior parte dei casi non posseggono sufficienti conoscenze in questo specifico settore. In termini di preferenza il marrone, beige, grigio e tinte tenui da ex paese socialista vanno per la maggiore. Se questa è la base da cui partire si coglie immediatamente il nocciolo di una questione che richiede un sistematico lavoro di ricerca e di pubblicizzazione dei risultati per tentare di dare risposte che ci possano porre a livello quantomeno europeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.