L’opera analizza due registri ducali inediti dello Stato sforzesco, contenenti documenti datati dal 1458 al 1468, per buona parte lettere di assegnazione e corrispondenza dei maestri delle entrate ordinarie. Destinando le entrate fiscali ai suoi creditori, Francesco Sforza raccoglieva il denaro necessario per attuare la sua influente politica italiana, per le provvisioni militari e gli stipendi degli officiali dello Stato. Nei tardi anni Cinquanta il ducato sforzesco si stava riprendendo dalla crisi economica causata dalle guerre della prima metà del Quattrocento. La camera ducale era ancora in grado di pagare i debiti in tempi accettabili, al contrario di quanto sarebbe accaduto appena dopo la pace di Lodi, quando la restituzione di denaro ai prestatori subisce ritardi. La guerra per il regno di Napoli (1459-1463) rompe il precario equilibrio della camera ducale e la partecipazione attiva del duca produce un incremento incontrollabile delle spese e ingenti debiti. Il lavoro di ricerca condotto sui registri ducali si concentra su prestatori e collettori, sulle loro carriere politiche e sulle loro origini, indagando sui legami tra potere politico ed élite finanziaria del ducato. Particolare rilievo viene dato ai più importanti offici finanziari tenuti dai mercanti/banchieri locali – tesorerie del comune di Milano e delle altre città e maestri delle entrate – e alle relazioni con il banco Medici, presentate da un inedito punto di vista milanese.

Pro necessitatibus nostris Rapporti tra Stato sforzesco, operatori economici del dominio e prestatori esterni (1450-1468) / Piseri, Federico. - (2016), pp. 5-238.

Pro necessitatibus nostris Rapporti tra Stato sforzesco, operatori economici del dominio e prestatori esterni (1450-1468)

Federico Piseri
2016-01-01

Abstract

L’opera analizza due registri ducali inediti dello Stato sforzesco, contenenti documenti datati dal 1458 al 1468, per buona parte lettere di assegnazione e corrispondenza dei maestri delle entrate ordinarie. Destinando le entrate fiscali ai suoi creditori, Francesco Sforza raccoglieva il denaro necessario per attuare la sua influente politica italiana, per le provvisioni militari e gli stipendi degli officiali dello Stato. Nei tardi anni Cinquanta il ducato sforzesco si stava riprendendo dalla crisi economica causata dalle guerre della prima metà del Quattrocento. La camera ducale era ancora in grado di pagare i debiti in tempi accettabili, al contrario di quanto sarebbe accaduto appena dopo la pace di Lodi, quando la restituzione di denaro ai prestatori subisce ritardi. La guerra per il regno di Napoli (1459-1463) rompe il precario equilibrio della camera ducale e la partecipazione attiva del duca produce un incremento incontrollabile delle spese e ingenti debiti. Il lavoro di ricerca condotto sui registri ducali si concentra su prestatori e collettori, sulle loro carriere politiche e sulle loro origini, indagando sui legami tra potere politico ed élite finanziaria del ducato. Particolare rilievo viene dato ai più importanti offici finanziari tenuti dai mercanti/banchieri locali – tesorerie del comune di Milano e delle altre città e maestri delle entrate – e alle relazioni con il banco Medici, presentate da un inedito punto di vista milanese.
2016
978-88-6952-029-7
Pro necessitatibus nostris Rapporti tra Stato sforzesco, operatori economici del dominio e prestatori esterni (1450-1468) / Piseri, Federico. - (2016), pp. 5-238.
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