Nell'immaginario popolare e nella tradizione orale, il 1855 è ricordato come l'anno del colera. Un anno terribile nel quale Sassari fu colpita da un’immane tragedia: un 'epidemia di colera che portò alla tomba circa 5000 sassaresi, disarticolando la struttura demografica e sociale.Fu un evento traumatico che chiuse un capitolo della storia della città e ne aprì un altro, nel quale le condizioni igienico-sanitarie, l'addensamento negli antichi quartieri popolari, la questione dell'acquedotto e dello smaltimento dei rifiuti, il controllo dei mercati, divennero problemi su cui impegnare risorse, elaborare prrogetti, misurare la capacità delle amministrazioni comunali.E’ una storia rimossa, quella raccontata da Eugenia Tognotti. Una storia di tutti, come appare dai tanti cognomi di sassaresi vittime di quel morbo sconosciuto. Che merita di essere ricordata. E non solo per onorare l'impegno che ci siamo assunti di operare, in varie direzioni, per non perdere di vista l'orizzonte di memoria collettiva. Ma anche perché questa storia – nel drammatico e disordinato svolgersi degli eventi – ci lascia il deposito di preziosi insegnamenti: quanto più la comunità cittadina è unita e solidale, tanto più è in grado di fronteggiare l'emergenza, di contrastare un nemico implacabile come il contagio. Ma c'è un altro ammaestramento di cui fare tesoro: l'importanza della capacità di previsione dei pubblici poteri. Il colera è un male del passato, ma incombono altre minacce a quel bene prezioso che è la salute collettiva. Che tutti – ciascuno per la parte che gli compete – dobbiamo sentirci impegnati a difendere.

L'Anno del colera: Sassari 1855: uomini, fatti e storie / Tognotti, Eugenia. - (2000), p. 95.

L'Anno del colera: Sassari 1855: uomini, fatti e storie

Tognotti, Eugenia
2000-01-01

Abstract

Nell'immaginario popolare e nella tradizione orale, il 1855 è ricordato come l'anno del colera. Un anno terribile nel quale Sassari fu colpita da un’immane tragedia: un 'epidemia di colera che portò alla tomba circa 5000 sassaresi, disarticolando la struttura demografica e sociale.Fu un evento traumatico che chiuse un capitolo della storia della città e ne aprì un altro, nel quale le condizioni igienico-sanitarie, l'addensamento negli antichi quartieri popolari, la questione dell'acquedotto e dello smaltimento dei rifiuti, il controllo dei mercati, divennero problemi su cui impegnare risorse, elaborare prrogetti, misurare la capacità delle amministrazioni comunali.E’ una storia rimossa, quella raccontata da Eugenia Tognotti. Una storia di tutti, come appare dai tanti cognomi di sassaresi vittime di quel morbo sconosciuto. Che merita di essere ricordata. E non solo per onorare l'impegno che ci siamo assunti di operare, in varie direzioni, per non perdere di vista l'orizzonte di memoria collettiva. Ma anche perché questa storia – nel drammatico e disordinato svolgersi degli eventi – ci lascia il deposito di preziosi insegnamenti: quanto più la comunità cittadina è unita e solidale, tanto più è in grado di fronteggiare l'emergenza, di contrastare un nemico implacabile come il contagio. Ma c'è un altro ammaestramento di cui fare tesoro: l'importanza della capacità di previsione dei pubblici poteri. Il colera è un male del passato, ma incombono altre minacce a quel bene prezioso che è la salute collettiva. Che tutti – ciascuno per la parte che gli compete – dobbiamo sentirci impegnati a difendere.
2000
L'Anno del colera: Sassari 1855: uomini, fatti e storie / Tognotti, Eugenia. - (2000), p. 95.
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