C'è poco da fare gli apocalittici: la globalizzazione c'è, ed è inutile demonizzarla. Semmai, va studiata e analizzata per vedere se è possibile, di un fenomeno che ha più lati negativi che aspetti positivi, metterne a frutto qualcosa.Intanto, un primo aspetto di cui andrà tenuto conto è che la globalizzazione ha toccato la Sardegna quasi contemporaneamente al resto del mondo. Questo segnala da una parte la forte pervasività della sua avanzata e dall'altra la (parziale) integrazione della Sardegna in un mondo elettronizzato nel quale merci e messaggi arrivano dappertutto quasi in contemporanea, e forse non solo del mondo occidentale e capitalistico, come eravamo abituati a sottintendere in un passato neppure tanto lontano.Questa contemporaneità ci mette (mette cioè, noi sardi, che amiamo abbastanza spesso autorappresentarci come gli abitanti di un pezzo tutto defilato dell'atlante del pianeta) nella condizione di partecipare - e, se stiamo attenti, anche coscientemente - alle strategie con cui il resto del mondo cerca di fronteggiare il fenomeno, per lo meno nelle sue ricadute più dannose.
Un Programma anti-globalizzazione / Brigaglia, Manlio. - (2005), pp. 153-157. (Intervento presentato al convegno Globalizzazione ed etica della mondialità: atti del Convegno).
Un Programma anti-globalizzazione
2005-01-01
Abstract
C'è poco da fare gli apocalittici: la globalizzazione c'è, ed è inutile demonizzarla. Semmai, va studiata e analizzata per vedere se è possibile, di un fenomeno che ha più lati negativi che aspetti positivi, metterne a frutto qualcosa.Intanto, un primo aspetto di cui andrà tenuto conto è che la globalizzazione ha toccato la Sardegna quasi contemporaneamente al resto del mondo. Questo segnala da una parte la forte pervasività della sua avanzata e dall'altra la (parziale) integrazione della Sardegna in un mondo elettronizzato nel quale merci e messaggi arrivano dappertutto quasi in contemporanea, e forse non solo del mondo occidentale e capitalistico, come eravamo abituati a sottintendere in un passato neppure tanto lontano.Questa contemporaneità ci mette (mette cioè, noi sardi, che amiamo abbastanza spesso autorappresentarci come gli abitanti di un pezzo tutto defilato dell'atlante del pianeta) nella condizione di partecipare - e, se stiamo attenti, anche coscientemente - alle strategie con cui il resto del mondo cerca di fronteggiare il fenomeno, per lo meno nelle sue ricadute più dannose.File | Dimensione | Formato | |
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