Tra il XIX e il XX secolo si avviano nell’Ateneo turritano gli studi chimico-fisici e naturalistici, inizialmente inseriti nel percorso di studio della Facoltà di Medicina, in quanto considerati complementari rispetto alle prevalenti discipline mediche. L’apertura verso queste nuove materie (fisica, chimica, mineralogia, zoologia, botanica) è accompagnata dalla creazione di Gabinetti e laboratori (con relative attrezzature per la sperimentazione) e richiede nella fase di avvio degli studi il ricorso a docenti “esterni” dotati di una competenza scientifica di ambito universitario, preferiti spesso agli insegnanti locali, discretamente preparati, ma di formazione eterogenea. Il salto di qualità avviene comunque solo a metà del XX secolo, con la nascita della Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali.
La Tradizione degli studi chimici, fisici e naturalistici / Bagella, Stefania. - (2008), pp. 273-305.
La Tradizione degli studi chimici, fisici e naturalistici
Bagella, Stefania
2008-01-01
Abstract
Tra il XIX e il XX secolo si avviano nell’Ateneo turritano gli studi chimico-fisici e naturalistici, inizialmente inseriti nel percorso di studio della Facoltà di Medicina, in quanto considerati complementari rispetto alle prevalenti discipline mediche. L’apertura verso queste nuove materie (fisica, chimica, mineralogia, zoologia, botanica) è accompagnata dalla creazione di Gabinetti e laboratori (con relative attrezzature per la sperimentazione) e richiede nella fase di avvio degli studi il ricorso a docenti “esterni” dotati di una competenza scientifica di ambito universitario, preferiti spesso agli insegnanti locali, discretamente preparati, ma di formazione eterogenea. Il salto di qualità avviene comunque solo a metà del XX secolo, con la nascita della Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali.File | Dimensione | Formato | |
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