In Sardegna si conoscono circa 2000 ipogei. Hanno inizio nel Neolitico Medio (cultura Bonuighinu), si sviluppano soprattutto nel Neolitico Recente (cultura Ozieri) e durano in uso (riutilizzo o creazione) nell'Eneolitico e nell'Età del Bronzo, sino all'Età Nuragica. Subiscono l'influenza dell' architettura megalitica o si uniscono ad essa o alle tecniche «ciclopiche». Dagli ipogei più antichi monocellulari si passa (cultura Ozieri) a una ventina di ambienti; per poi tornare (cultura M. Claro ed Età Nuragica) ad un solo ambiente o poco più.Dalla forma circolare con volta a forno si passa a quella quadrilatera. Interessano ogni tipo di orografia, compresi i blocchi erratici. La litologia è varia.L'accesso è con pozzetto o corridoio.I vani sono elementari o imitano la casa dei vivi, riproducendo tetto, colonne o pilastri, porte, finestre, focolare, mobilio ecc. Sono presenti figure di natura cultuale o magica (protomi bovine o spirali ecc.) od ornamentale.I vari ambienti si dispongono in schemi longitudinali; o a «T» o cruciformi o centripeti intorno ad un vano centrale.Specie nella cultura Ozieri, si tratta di seppellimenti collettivi secondari.Gli ipogei sono isolati o, più spesso, in gruppi: le necropoli sono una cinquantina.L'autore ritiene che in Sardegna l'ipogeismo pre e protostorico sia autoctono.
L'Ipogeismo della Sardegna pre e protostorica / Contu, Ercole. - (2000), pp. 313-366. (Intervento presentato al convegno L'ipogeismo nel Mediterraneo: origini, sviluppo, quadri culturali: atti del Congresso internazionale).
L'Ipogeismo della Sardegna pre e protostorica
Contu, Ercole
2000-01-01
Abstract
In Sardegna si conoscono circa 2000 ipogei. Hanno inizio nel Neolitico Medio (cultura Bonuighinu), si sviluppano soprattutto nel Neolitico Recente (cultura Ozieri) e durano in uso (riutilizzo o creazione) nell'Eneolitico e nell'Età del Bronzo, sino all'Età Nuragica. Subiscono l'influenza dell' architettura megalitica o si uniscono ad essa o alle tecniche «ciclopiche». Dagli ipogei più antichi monocellulari si passa (cultura Ozieri) a una ventina di ambienti; per poi tornare (cultura M. Claro ed Età Nuragica) ad un solo ambiente o poco più.Dalla forma circolare con volta a forno si passa a quella quadrilatera. Interessano ogni tipo di orografia, compresi i blocchi erratici. La litologia è varia.L'accesso è con pozzetto o corridoio.I vani sono elementari o imitano la casa dei vivi, riproducendo tetto, colonne o pilastri, porte, finestre, focolare, mobilio ecc. Sono presenti figure di natura cultuale o magica (protomi bovine o spirali ecc.) od ornamentale.I vari ambienti si dispongono in schemi longitudinali; o a «T» o cruciformi o centripeti intorno ad un vano centrale.Specie nella cultura Ozieri, si tratta di seppellimenti collettivi secondari.Gli ipogei sono isolati o, più spesso, in gruppi: le necropoli sono una cinquantina.L'autore ritiene che in Sardegna l'ipogeismo pre e protostorico sia autoctono.File | Dimensione | Formato | |
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