Nei primi anni Sessanta del Settecento le due antiche università dell’isola conoscono venti di crisi, riconducibili, secondo i funzionari sabaudi, alla debolezza delle risorse locali e soprattutto al pesante condizionamento dei gesuiti che, specie nell’ateneo sassarese, conservano il predominio sul piano didattico relativamente ai corsi di filosofia e teologia mentre viene ridotta l’autonomia delle facoltà laiche di leggi e medicina. Comincia così a maturare negli ambienti governativi la proposta di un ripensamento complessivo del sistema dell’istruzione superiore del Regno attraverso un intervento organico e uniforme volto all’integrazione politica e alla formazione culturale delle élites dirigenti locali.L'Università di Sassari viene “restaurata” nel 1765 sulla base di opportune Costituzioni elaborate sul modello di quelle dell’Ateneo torinese: vengono ridisegnati gli organi di governo e l’organizzazione della didattica universitaria, disciplinati i compiti del Magistrato sopra gli studi e regolata la vita delle facoltà, l’organizzazione dei corsi, il conseguimento dei gradi, l’assegnazione delle cattedre e perfino i criteri per la definizione del calendario accademico. Il ministro Bogino getta le basi di una riforma largamente innovativa e rigorosamente assolutistica, implicante la rinuncia da parte dei gesuiti alla direzione della vita accademica, ma con l’obbligo per la Compagnia di mettere a disposizione del sovrano sabaudo il proprio patrimonio, ancora assai cospicuo, di energie intellettuali, di studiosi, di scienziati e soprattutto di insegnanti.Dopo la vivace primavera inaugurata dalla riforma boginiana, negli anni Settanta e Ottanta l’Università di Sassari si prepara ad attraversare un lungo autunno di crisi, che ne penalizzerà lo sviluppo sia sul versante locale, dove la società civile risulta priva di una sua autonomia e di un suo dinamismo, sia sul versante governativo, dove la politica della monarchia sabauda non mira ad un’effettiva crescita dell’istruzione nell’isola.

L’Assolutismo sabaudo e l’Università di Sassari. Il rinnovamento degli studi / Sanna, Pietro Giovanni. - (2010), pp. 81-97.

L’Assolutismo sabaudo e l’Università di Sassari. Il rinnovamento degli studi

Sanna, Pietro Giovanni
2010-01-01

Abstract

Nei primi anni Sessanta del Settecento le due antiche università dell’isola conoscono venti di crisi, riconducibili, secondo i funzionari sabaudi, alla debolezza delle risorse locali e soprattutto al pesante condizionamento dei gesuiti che, specie nell’ateneo sassarese, conservano il predominio sul piano didattico relativamente ai corsi di filosofia e teologia mentre viene ridotta l’autonomia delle facoltà laiche di leggi e medicina. Comincia così a maturare negli ambienti governativi la proposta di un ripensamento complessivo del sistema dell’istruzione superiore del Regno attraverso un intervento organico e uniforme volto all’integrazione politica e alla formazione culturale delle élites dirigenti locali.L'Università di Sassari viene “restaurata” nel 1765 sulla base di opportune Costituzioni elaborate sul modello di quelle dell’Ateneo torinese: vengono ridisegnati gli organi di governo e l’organizzazione della didattica universitaria, disciplinati i compiti del Magistrato sopra gli studi e regolata la vita delle facoltà, l’organizzazione dei corsi, il conseguimento dei gradi, l’assegnazione delle cattedre e perfino i criteri per la definizione del calendario accademico. Il ministro Bogino getta le basi di una riforma largamente innovativa e rigorosamente assolutistica, implicante la rinuncia da parte dei gesuiti alla direzione della vita accademica, ma con l’obbligo per la Compagnia di mettere a disposizione del sovrano sabaudo il proprio patrimonio, ancora assai cospicuo, di energie intellettuali, di studiosi, di scienziati e soprattutto di insegnanti.Dopo la vivace primavera inaugurata dalla riforma boginiana, negli anni Settanta e Ottanta l’Università di Sassari si prepara ad attraversare un lungo autunno di crisi, che ne penalizzerà lo sviluppo sia sul versante locale, dove la società civile risulta priva di una sua autonomia e di un suo dinamismo, sia sul versante governativo, dove la politica della monarchia sabauda non mira ad un’effettiva crescita dell’istruzione nell’isola.
2010
978-88-6202-071-8
L’Assolutismo sabaudo e l’Università di Sassari. Il rinnovamento degli studi / Sanna, Pietro Giovanni. - (2010), pp. 81-97.
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