Poche e lacunose sono le informazioni sul funzionamento della Facoltà di Medicina all’indomani della concessione, avvenuta nel 1632, del privilegio di rilasciare i titoli accademici accordato dal re di Spagna, Filippo IV, all’Università di Sassari. Il corso di studi , modellato su quello delle università spagnole, prevedeva solo tre cattedre:de Prima(mattutina),de Visperas(pomeridiana),Instituta. Rispetto alle Facoltà di Teologia e di Leggi, quella di Medicina occupava naturalmente la posizione meno rilevante, essendo anche di più recente istituzione, senza riuscire a decollare pienamente. Infatti una situazione di stagnazione degli studi medici si trascina per tutto il secolo fin oltre la dominazione spagnola e per un lungo tratto di quella piemontese, cominciata nel 1720. La riqualificazione degli studi medici diviene una delle prerogative della riforma boginiana che mira ad affiancare alla medicina teorico-pratica, cui era associato l’insegnamento delle Istituzioni (fisiologia, patologia, igiene, semeiotica, terapia), lo studio dell’anatomia patologica intesa come scienza per la comprensione dell’eziopatogenesi delle malattie. Ed è proprio l’anatomia a fungere da raccordo tra studi medici e chirurgici i cui percorsi, prima separati, vengono affiancati e considerati indissolubili nella concreta formazione sanitaria. La riforma comincia a porre anche le basi del collegamento tra le due grandi sedi della medicina istituzionalizzata: università e ospedale.
Le Scuole mediche, chirurgiche, farmaceutiche / Tognotti, Eugenia. - (2008), pp. 237-257.
Le Scuole mediche, chirurgiche, farmaceutiche
Tognotti, Eugenia
2008-01-01
Abstract
Poche e lacunose sono le informazioni sul funzionamento della Facoltà di Medicina all’indomani della concessione, avvenuta nel 1632, del privilegio di rilasciare i titoli accademici accordato dal re di Spagna, Filippo IV, all’Università di Sassari. Il corso di studi , modellato su quello delle università spagnole, prevedeva solo tre cattedre:de Prima(mattutina),de Visperas(pomeridiana),Instituta. Rispetto alle Facoltà di Teologia e di Leggi, quella di Medicina occupava naturalmente la posizione meno rilevante, essendo anche di più recente istituzione, senza riuscire a decollare pienamente. Infatti una situazione di stagnazione degli studi medici si trascina per tutto il secolo fin oltre la dominazione spagnola e per un lungo tratto di quella piemontese, cominciata nel 1720. La riqualificazione degli studi medici diviene una delle prerogative della riforma boginiana che mira ad affiancare alla medicina teorico-pratica, cui era associato l’insegnamento delle Istituzioni (fisiologia, patologia, igiene, semeiotica, terapia), lo studio dell’anatomia patologica intesa come scienza per la comprensione dell’eziopatogenesi delle malattie. Ed è proprio l’anatomia a fungere da raccordo tra studi medici e chirurgici i cui percorsi, prima separati, vengono affiancati e considerati indissolubili nella concreta formazione sanitaria. La riforma comincia a porre anche le basi del collegamento tra le due grandi sedi della medicina istituzionalizzata: università e ospedale.File | Dimensione | Formato | |
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