Ogni ricerca sui prodotti dell'Arte, a prescindere dalla loro attribuzione a comunità preistoriche o storiche, richiede una preliminare "identificazione delle situazioni storiche in cui essi si producono e si consumano". Alle situazioni storiche diverse corrispondono, infatti, valori o prodotti estetici diversi.Tra le funzioni esplicate dall'Arte, inoltre, assume rilievo sostanziale la funzione segnica. Ciò vuol dire che l'Arte è comunicazione ma comunicazione specificamente qualificata in quanto caratterizzata da "speciali regole di messa in forma".Sulla base di queste premesse, dopo aver delineato il contesto storico di riferimento nel quale inserire contenuti, intenzioni, funzioni esplicite o implicite dei "segni" dell'arte delle domus de janas, si passa ad una sintesi di carattere tecnico, tipologico e cronologico volta ad individuare origine, sviluppo ed esiti finali del fenomeno artistico ipogeico.Pare ormai accertato che l'origine dell'arte delle domus de janas s'inquadri nella cultura di Bonu Ighinu (Neolitico medio), in cui si sviluppano le più antiche tipologie di grotticella artificiale. Le più antiche figurazioni, però, allo stato attuale, non sono realizzate sulle pareti degli ipogei, come nelle culture successive (a cominciare dalla cultura di Ozieri) ma su oggetti dell'arte mobiliare, su vasi fittili o in pietra.Si passa, quindi, a determinare i significati oggettivi degli schemi, che tratteggiano i caratteri di un'arte essenzialmente animalista nella fase più antica, integrata, invece, da una presenza iconografica umana nelle fasi successive.Il significato simbologico sotteso alla grande varietà tipologica dei "segni" scolpiti, incisi o dipinti sulle pareti delle domus de janas è in relazione con alcuni caratteri dell'arte ipogeica sarda, un'arte utilitaria e polifunzionale, finalizzata al conseguimento, sul piano di una ritualità estetica e d'ambito funerario, di benefici personali o di gruppo.Tra questi benefici assume notevole rilievo la certezza del superamento, tramite il rituale estetico, della crisi determinata dalla morte, vista come minaccia di annientamento di se stessi e del proprio gruppo.In un'arte così delineata appare difficile distinguere le eventuali intenzioni artistiche da quelle magiche, così come appare impossibile evidenziare la presenza e la pratica di una religione strutturata.Tuttavia, sia pure all'interno di una situazione così complessa e dai contorni sfuggenti, si colgono i segni di un mutamento graduale dei rituali.

L'Ipogeismo in Sardegna: arte, simbologia, religione / Tanda, Giuseppa. - (2000), pp. 399-425. (Intervento presentato al convegno L'ipogeismo nel Mediterraneo: origini, sviluppo, quadri culturali: atti del Congresso internazionale).

L'Ipogeismo in Sardegna: arte, simbologia, religione

Tanda, Giuseppa
2000-01-01

Abstract

Ogni ricerca sui prodotti dell'Arte, a prescindere dalla loro attribuzione a comunità preistoriche o storiche, richiede una preliminare "identificazione delle situazioni storiche in cui essi si producono e si consumano". Alle situazioni storiche diverse corrispondono, infatti, valori o prodotti estetici diversi.Tra le funzioni esplicate dall'Arte, inoltre, assume rilievo sostanziale la funzione segnica. Ciò vuol dire che l'Arte è comunicazione ma comunicazione specificamente qualificata in quanto caratterizzata da "speciali regole di messa in forma".Sulla base di queste premesse, dopo aver delineato il contesto storico di riferimento nel quale inserire contenuti, intenzioni, funzioni esplicite o implicite dei "segni" dell'arte delle domus de janas, si passa ad una sintesi di carattere tecnico, tipologico e cronologico volta ad individuare origine, sviluppo ed esiti finali del fenomeno artistico ipogeico.Pare ormai accertato che l'origine dell'arte delle domus de janas s'inquadri nella cultura di Bonu Ighinu (Neolitico medio), in cui si sviluppano le più antiche tipologie di grotticella artificiale. Le più antiche figurazioni, però, allo stato attuale, non sono realizzate sulle pareti degli ipogei, come nelle culture successive (a cominciare dalla cultura di Ozieri) ma su oggetti dell'arte mobiliare, su vasi fittili o in pietra.Si passa, quindi, a determinare i significati oggettivi degli schemi, che tratteggiano i caratteri di un'arte essenzialmente animalista nella fase più antica, integrata, invece, da una presenza iconografica umana nelle fasi successive.Il significato simbologico sotteso alla grande varietà tipologica dei "segni" scolpiti, incisi o dipinti sulle pareti delle domus de janas è in relazione con alcuni caratteri dell'arte ipogeica sarda, un'arte utilitaria e polifunzionale, finalizzata al conseguimento, sul piano di una ritualità estetica e d'ambito funerario, di benefici personali o di gruppo.Tra questi benefici assume notevole rilievo la certezza del superamento, tramite il rituale estetico, della crisi determinata dalla morte, vista come minaccia di annientamento di se stessi e del proprio gruppo.In un'arte così delineata appare difficile distinguere le eventuali intenzioni artistiche da quelle magiche, così come appare impossibile evidenziare la presenza e la pratica di una religione strutturata.Tuttavia, sia pure all'interno di una situazione così complessa e dai contorni sfuggenti, si colgono i segni di un mutamento graduale dei rituali.
2000
L'Ipogeismo in Sardegna: arte, simbologia, religione / Tanda, Giuseppa. - (2000), pp. 399-425. (Intervento presentato al convegno L'ipogeismo nel Mediterraneo: origini, sviluppo, quadri culturali: atti del Congresso internazionale).
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