Il mio contributo ha un livello programmatico che espliciterò fin d'ora; un filo rosso che lo guida e che si può sintetizzare in quattro concetti: mobilità geografica, trasversalità, condivisione ditechnai, condivisioni di saperi. Questi concetti, con il passare degli anni, hanno avuto un sempre maggiore peso nelle forme di interpretazione degli eventi per la fase che a noi oggi interessa, ovvero la prima parte del I millennio a.C. In un'epoca, quale quella attuale, in cui fra Oriente e Occidente le distanze sembrano sempre di più dilatarsi, delineare un quadro in cui potrebbe evidenziarsi un'antica armonia e una condivisione nelle scelte, nelletechnai, nei saperi mi sembra particolarmente importante. Parimenti mi sembra assai importante che tutto ciò si possa cogliere in terra sarda,crossroadpiù che mai di cultura e di culture che condividono e irradiano conoscenza in un contesto che al tempo stesso si può definire mediterraneo ed europeo.Come è chiaro, perché questi fattori si possano cogliere appieno nella loro essenza si deve presupporre che il quadro della nostra analisi possa rivolgersi a un contesto sicuramente più ampio di quello sardo: un contesto che coinvolge tutto il Mediterraneo, da Al Mina, e più in generale da tutta l'area siro-palestinese, alla lontana Iberia, passando per Cipro, per la Grecia insulare e peninsulare, per le coste dell'Africa settentrionale, dove presenze levantine ed elleniche si trovano spesso associate.

La Sardegna e gli Eubei / Rendeli, Marco. - 29:(2005), pp. 91-124. (Intervento presentato al convegno Il Mediterraneo di Herakles: atti del Convegno di studi).

La Sardegna e gli Eubei

Rendeli, Marco
2005-01-01

Abstract

Il mio contributo ha un livello programmatico che espliciterò fin d'ora; un filo rosso che lo guida e che si può sintetizzare in quattro concetti: mobilità geografica, trasversalità, condivisione ditechnai, condivisioni di saperi. Questi concetti, con il passare degli anni, hanno avuto un sempre maggiore peso nelle forme di interpretazione degli eventi per la fase che a noi oggi interessa, ovvero la prima parte del I millennio a.C. In un'epoca, quale quella attuale, in cui fra Oriente e Occidente le distanze sembrano sempre di più dilatarsi, delineare un quadro in cui potrebbe evidenziarsi un'antica armonia e una condivisione nelle scelte, nelletechnai, nei saperi mi sembra particolarmente importante. Parimenti mi sembra assai importante che tutto ciò si possa cogliere in terra sarda,crossroadpiù che mai di cultura e di culture che condividono e irradiano conoscenza in un contesto che al tempo stesso si può definire mediterraneo ed europeo.Come è chiaro, perché questi fattori si possano cogliere appieno nella loro essenza si deve presupporre che il quadro della nostra analisi possa rivolgersi a un contesto sicuramente più ampio di quello sardo: un contesto che coinvolge tutto il Mediterraneo, da Al Mina, e più in generale da tutta l'area siro-palestinese, alla lontana Iberia, passando per Cipro, per la Grecia insulare e peninsulare, per le coste dell'Africa settentrionale, dove presenze levantine ed elleniche si trovano spesso associate.
2005
88-430-3479-0
La Sardegna e gli Eubei / Rendeli, Marco. - 29:(2005), pp. 91-124. (Intervento presentato al convegno Il Mediterraneo di Herakles: atti del Convegno di studi).
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