Il sarcofago detto di San Lussorio, conservato nell’omonima chiesa di Selargius (Cagliari), può genericamente inquadrarsi nella tipologia degli esemplari strigilati a edicole, per quanto l’indubbia originalità del manufatto sia l’esito della rielaborazione di diversi modelli, tra i quali identifichiamo pure la classe dellelenòicon teste leonine, che hanno lasciato un’impronta evidente nelle protomi ferine incastrate nelle due edicole laterali sulla fronte della nostra cassa. La figurina stilizzata del defunto armato nell’edicola centrale, da un lato, si può spiegare con l’impegno del defunto in un’attività legata all’approvvigionamento o al mantenimento delle belve da impiegare neiludiorganizzati nell’anfiteatro diKarales; da un altro lato, evidenzia il carattere provinciale del linguaggio formale adottato nella bottega caralitana dove, all’inizio del IV secolo, venne realizzato tanto questo sarcofago, quanto un lotto di esemplari strigilati con delfini ad esso analoghi sul piano stilistico.
Il Sarcofago di San Lussorio:ludianfiteatrali, modelli urbani e rielaborazioni locali aKarales / Teatini, Alessandro. - 43.3:(2012), pp. 2705-2718. (Intervento presentato al convegno L'Africa romana: trasformazione dei paesaggi del potere nell'Africa settentrionale fino alla fine del mondo antico: atti del 19. Convegno di studio).
Il Sarcofago di San Lussorio:ludianfiteatrali, modelli urbani e rielaborazioni locali aKarales
Teatini, Alessandro
2012-01-01
Abstract
Il sarcofago detto di San Lussorio, conservato nell’omonima chiesa di Selargius (Cagliari), può genericamente inquadrarsi nella tipologia degli esemplari strigilati a edicole, per quanto l’indubbia originalità del manufatto sia l’esito della rielaborazione di diversi modelli, tra i quali identifichiamo pure la classe dellelenòicon teste leonine, che hanno lasciato un’impronta evidente nelle protomi ferine incastrate nelle due edicole laterali sulla fronte della nostra cassa. La figurina stilizzata del defunto armato nell’edicola centrale, da un lato, si può spiegare con l’impegno del defunto in un’attività legata all’approvvigionamento o al mantenimento delle belve da impiegare neiludiorganizzati nell’anfiteatro diKarales; da un altro lato, evidenzia il carattere provinciale del linguaggio formale adottato nella bottega caralitana dove, all’inizio del IV secolo, venne realizzato tanto questo sarcofago, quanto un lotto di esemplari strigilati con delfini ad esso analoghi sul piano stilistico.File | Dimensione | Formato | |
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