Il metodo inteso come modalità di approccio alla ricerca, piuttosto che come mera successione di passi procedurali. Un invito a un’attitudine modesta, basata sulla riflessività e sull’ethos dell’incertezza: la proposta di lasciare da parte le certezze di un modo di fare ricerca che si nasconde dietro le rigidità di una pretesa scientificità fondata su un esasperato tecnicismo a discapito dell’attenzione costante alla teoria e agli indizi che emergono nel corso di un lavoro continuativo di indagine. Questo libro tenta di discutere le fondamenta gnoseologiche ed epistemologiche della ricerca empirica nelle scienze sociali, cercando, al contempo, di evitare di relativizzare il sapere al contingente. A partire da un’analisi delle componenti storiche, sociali e psicologiche, nelle [e dalle] quali si produce il processo di costruzione della conoscenza scientifica, il tentativo è quello di prendere coscienza dei vincoli strutturali ai quali esso è sottoposto. Ne emerge il richiamo ad una rinnovata centralità del lavoro sui concetti come momento fondante della ricerca empirica, al fine di evitare di riprodurre senso comune sotto le mentite spoglie di una scienza autoreferenziale che si fa scudo di complicate procedure analitiche. In altre parole, questo libro vuole prioritariamente porre l’accento sul fatto che gli strumenti di cui si dota un ricercatore sono sterili in assenza di uno strumento chiave quale è quello che potrebbe essere definito un “grimaldello concettuale”: una leva, un appiglio, un punto d’appoggio per “scardinare” l’apparente banalità del dato, per renderlo vivo e parlante. In definitiva, per apprendere a porre le domande ed imparare ad ascoltare.
Metodo e pratiche nella ricerca sociale / Vargiu, Andrea. - 6:(2002), p. 161.
Metodo e pratiche nella ricerca sociale
Vargiu, Andrea
2002-01-01
Abstract
Il metodo inteso come modalità di approccio alla ricerca, piuttosto che come mera successione di passi procedurali. Un invito a un’attitudine modesta, basata sulla riflessività e sull’ethos dell’incertezza: la proposta di lasciare da parte le certezze di un modo di fare ricerca che si nasconde dietro le rigidità di una pretesa scientificità fondata su un esasperato tecnicismo a discapito dell’attenzione costante alla teoria e agli indizi che emergono nel corso di un lavoro continuativo di indagine. Questo libro tenta di discutere le fondamenta gnoseologiche ed epistemologiche della ricerca empirica nelle scienze sociali, cercando, al contempo, di evitare di relativizzare il sapere al contingente. A partire da un’analisi delle componenti storiche, sociali e psicologiche, nelle [e dalle] quali si produce il processo di costruzione della conoscenza scientifica, il tentativo è quello di prendere coscienza dei vincoli strutturali ai quali esso è sottoposto. Ne emerge il richiamo ad una rinnovata centralità del lavoro sui concetti come momento fondante della ricerca empirica, al fine di evitare di riprodurre senso comune sotto le mentite spoglie di una scienza autoreferenziale che si fa scudo di complicate procedure analitiche. In altre parole, questo libro vuole prioritariamente porre l’accento sul fatto che gli strumenti di cui si dota un ricercatore sono sterili in assenza di uno strumento chiave quale è quello che potrebbe essere definito un “grimaldello concettuale”: una leva, un appiglio, un punto d’appoggio per “scardinare” l’apparente banalità del dato, per renderlo vivo e parlante. In definitiva, per apprendere a porre le domande ed imparare ad ascoltare.File | Dimensione | Formato | |
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