La definizione dell'identità per molti non sarà probabilmente un compito afferente alla moderna scienza archeologica. Eppure il problema, dal punto di vista epistemologico, è più rilevante di quanto possa apparire. In Sardegna, e in altre terre, nazioni, regioni, popoli, è vivo il dibattito sull'identità, il confronto con il passato, la costruzione, non facile, della propria memoria culturale che implica sempre un riesame della storia. L'influenza che hanno su tale dibattito i contesti archeologici non è trascurabile: la costruzione della memoria che sta emergendo e si sta consolidando in Sardegna utilizza dati e immagini che appare opportuno osservare criticamente. Vorremmo così focalizzare, per ora in maniera preliminare, alcuni dei punti nodali della "ricostruzione del passato" e del rapporto memoria-storia localizzati fra l'età tardo-nuragica e quella romana, definite simbolicamente come l'età della libertà e quella della conquista. Lo schema dominante, non senza suggestione ed elementi di attendibilità singolarmente presi, si basa su un mondo nuragico che:a) fu l'unico e vero mondo dell'indipendenza proto-sarda, anche rispetto ai Fenici;b) resistette agli invasori fenici e cartaginesi fortificando le sue costruzioni e combattendo, con vittorie anche rilevanti, sino alla sconfitta;c) sconfitto, ripiegò nelle aree interne e montane, allontanandosi in maniera irriducibile dall'invasore semitico e romano e producendo un percorso resistenziale destinato a lasciare in quanto tale tracce di lunga durata, sino ai nostri giorni.
Alla ricerca dell'identità perduta: il contributo dell'archeologia in Sardegna / Madau, Marcello. - 13.2:(2002), pp. 1085-1092. (Intervento presentato al convegno L'Africa romana: atti del 14. Convegno di studio).
Alla ricerca dell'identità perduta: il contributo dell'archeologia in Sardegna
2002-01-01
Abstract
La definizione dell'identità per molti non sarà probabilmente un compito afferente alla moderna scienza archeologica. Eppure il problema, dal punto di vista epistemologico, è più rilevante di quanto possa apparire. In Sardegna, e in altre terre, nazioni, regioni, popoli, è vivo il dibattito sull'identità, il confronto con il passato, la costruzione, non facile, della propria memoria culturale che implica sempre un riesame della storia. L'influenza che hanno su tale dibattito i contesti archeologici non è trascurabile: la costruzione della memoria che sta emergendo e si sta consolidando in Sardegna utilizza dati e immagini che appare opportuno osservare criticamente. Vorremmo così focalizzare, per ora in maniera preliminare, alcuni dei punti nodali della "ricostruzione del passato" e del rapporto memoria-storia localizzati fra l'età tardo-nuragica e quella romana, definite simbolicamente come l'età della libertà e quella della conquista. Lo schema dominante, non senza suggestione ed elementi di attendibilità singolarmente presi, si basa su un mondo nuragico che:a) fu l'unico e vero mondo dell'indipendenza proto-sarda, anche rispetto ai Fenici;b) resistette agli invasori fenici e cartaginesi fortificando le sue costruzioni e combattendo, con vittorie anche rilevanti, sino alla sconfitta;c) sconfitto, ripiegò nelle aree interne e montane, allontanandosi in maniera irriducibile dall'invasore semitico e romano e producendo un percorso resistenziale destinato a lasciare in quanto tale tracce di lunga durata, sino ai nostri giorni.File | Dimensione | Formato | |
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