Il Golfo di Oristano, che si apre sulla costa centro-occidentale dell’isola, è delimitato a nord e a sud rispettivamente dalle due piattaforme basaltiche del promontorio di San Marco e della Frasca, che insistono su strati miocenici e pliocenici. Sul golfo prospettavano, nell’antichità, i porti diTharros, Othoca e Neapolis, rispettivamente in rapporto alla linea di costa sud-occidentale dell’attuale “stagno” di Mistras, al litorale orientale dello “stagno” di Santa Giusta e alla radice sud-orientale dello “stagno” di Marceddì-San Giovanni. Al di là delle considerazioni filologiche sul toponimoNeapolis,legato alla sua portualità organizzata da Cartagine, in un sito aperto allo scambio mediterraneo dal Bronzo finale, ilNeapolitanus portusè chiaramente attestato a partire dal Medioevo in relazione, evidentemente, alla denominazione antica del porto e l'importanza dell’approdo è documentata dalle importazioni registrate nel centro sin da epoca arcaica.

IlNeapolitanus portusalla luce delle ricerche di archeologia subacquea / Spanu, Pier Giorgio Ignazio; Zucca, Raimondo. - (2009), pp. 217-235.

IlNeapolitanus portusalla luce delle ricerche di archeologia subacquea

Spanu, Pier Giorgio Ignazio;Zucca, Raimondo
2009-01-01

Abstract

Il Golfo di Oristano, che si apre sulla costa centro-occidentale dell’isola, è delimitato a nord e a sud rispettivamente dalle due piattaforme basaltiche del promontorio di San Marco e della Frasca, che insistono su strati miocenici e pliocenici. Sul golfo prospettavano, nell’antichità, i porti diTharros, Othoca e Neapolis, rispettivamente in rapporto alla linea di costa sud-occidentale dell’attuale “stagno” di Mistras, al litorale orientale dello “stagno” di Santa Giusta e alla radice sud-orientale dello “stagno” di Marceddì-San Giovanni. Al di là delle considerazioni filologiche sul toponimoNeapolis,legato alla sua portualità organizzata da Cartagine, in un sito aperto allo scambio mediterraneo dal Bronzo finale, ilNeapolitanus portusè chiaramente attestato a partire dal Medioevo in relazione, evidentemente, alla denominazione antica del porto e l'importanza dell’approdo è documentata dalle importazioni registrate nel centro sin da epoca arcaica.
2009
978-88-430-4856-4
IlNeapolitanus portusalla luce delle ricerche di archeologia subacquea / Spanu, Pier Giorgio Ignazio; Zucca, Raimondo. - (2009), pp. 217-235.
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