In Sardegna, il pane di ghiande, chiamato in sardo Pan’ispeli, ha rappresentato per lungo tempo un prezioso alimento, commercializzato ad un prezzo superiore rispetto a quello di farina scelta. Diffuso soprattutto in Ogliastra (Sardegna centro-orientale) si confezionava con ingredienti insoliti quali ghiande dolci, cenere ed argilla, tanto che venne citato da numerosi studiosi quale alimento singolare.Dal punto di vista nutrizionale, questo curioso alimento, è stato definito talvolta nocivo per la salute, altre volte nutriente e salubre. Ai primi del 1900, era ritenuto cibo fortificante ma difficilmente digeribile.Dalla seconda metà degli anni quaranta del secolo scorso, l’antica tradizione della panificazione delle ghiande è caduta in disuso e, oggi, il pane di ghiande non rientra più nel regime alimentare quotidiano ma viene riproposto in occasione di alcune sagre da quelle poche donne dell’Ogliastra che conservano, gelosamente e con orgoglio, il ricordo di una remota tradizione destinata presto a scomparire. In altre parti dell’isola la preparazione di questo cibo desueto non è invece più conosciuta.
Il Pane di ghiande / Pinna, Claudia. - 7:(2015), pp. 154-155.
Il Pane di ghiande
Pinna, Claudia
2015-01-01
Abstract
In Sardegna, il pane di ghiande, chiamato in sardo Pan’ispeli, ha rappresentato per lungo tempo un prezioso alimento, commercializzato ad un prezzo superiore rispetto a quello di farina scelta. Diffuso soprattutto in Ogliastra (Sardegna centro-orientale) si confezionava con ingredienti insoliti quali ghiande dolci, cenere ed argilla, tanto che venne citato da numerosi studiosi quale alimento singolare.Dal punto di vista nutrizionale, questo curioso alimento, è stato definito talvolta nocivo per la salute, altre volte nutriente e salubre. Ai primi del 1900, era ritenuto cibo fortificante ma difficilmente digeribile.Dalla seconda metà degli anni quaranta del secolo scorso, l’antica tradizione della panificazione delle ghiande è caduta in disuso e, oggi, il pane di ghiande non rientra più nel regime alimentare quotidiano ma viene riproposto in occasione di alcune sagre da quelle poche donne dell’Ogliastra che conservano, gelosamente e con orgoglio, il ricordo di una remota tradizione destinata presto a scomparire. In altre parti dell’isola la preparazione di questo cibo desueto non è invece più conosciuta.File | Dimensione | Formato | |
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