Risale ad Antonio Taramelli l’ipotesi che individuava la sede del foro di Olbia nell’area dell’ex edificio scolastico di corso Umberto I, dove nel 1911 si rinvennero i ritratti di Nerone e Traiano e i «resti di un edificio romano, forse uno dei templi del foro».L’attribuzione al foro dei resti rinvenuti si basava sulla presenza dei due ritratti imperiali e su un ragionamento urbanistico, che poneva l’area indagata poco lontano dall’incrocio delle due strade principali dell’abitato.L’equivoco di A. Taramelli, che attribuiva ad età romana la costruzione delle mura e l’impianto urbanistico ortogonale, risalenti invece alla fondazione cartaginese, non implica che il luogo non abbia conservato in età romana una sua centralità e che sia di per sé incongruo quale sede del foro, in posizione intermedia lungo il principale asse viario urbano (corrispondente a corso Umberto I) tra il porto e il santuario della divinità poliade Eracle-Melqart-Ercole, che, come meglio si vedrà più avanti, costituiscono i due poli di sviluppo di Olbia romana.Ciò che soprattutto induce a condividere le cautele già espresse da Dionigi Panedda è la lacunosità delle testimonianze archeologiche, del resto sottolineata dallo stesso A. Taramelli, la carenza di informazioni sulla loro consistenza e sulle loro caratteristiche, e l’incertezza sulle motivazioni che indussero ad attribuire a un tempio le strutture rinvenute.Se anche tale attribuzione fosse corretta e sicura, i soli resti di un tempio, pur se “contestuali” al rinvenimento di due ritratti imperiali, non appaiono elementi sufficienti a ipotizzare una loro pertinenza al foro – nemmeno qualora vi si potesse riconoscere un luogo del culto imperiale, come è stato recentemente proposto, poiché i santuari dedicati agli imperatori non erano prerogativa del foro.Alla stessa cautela inducono le più recenti indagini nell’area, anch’esse purtroppo parziali, che non hanno apportato elementi decisivi.
Il Foro di Olbia / Pietra, Giovanna. - 37.3:(2010), pp. 1843-1863. (Intervento presentato al convegno L'Africa romana: i luoghi e le forme dei mestieri: atti del 18. Convegno di studio).
Il Foro di Olbia
Pietra, Giovanna
2010-01-01
Abstract
Risale ad Antonio Taramelli l’ipotesi che individuava la sede del foro di Olbia nell’area dell’ex edificio scolastico di corso Umberto I, dove nel 1911 si rinvennero i ritratti di Nerone e Traiano e i «resti di un edificio romano, forse uno dei templi del foro».L’attribuzione al foro dei resti rinvenuti si basava sulla presenza dei due ritratti imperiali e su un ragionamento urbanistico, che poneva l’area indagata poco lontano dall’incrocio delle due strade principali dell’abitato.L’equivoco di A. Taramelli, che attribuiva ad età romana la costruzione delle mura e l’impianto urbanistico ortogonale, risalenti invece alla fondazione cartaginese, non implica che il luogo non abbia conservato in età romana una sua centralità e che sia di per sé incongruo quale sede del foro, in posizione intermedia lungo il principale asse viario urbano (corrispondente a corso Umberto I) tra il porto e il santuario della divinità poliade Eracle-Melqart-Ercole, che, come meglio si vedrà più avanti, costituiscono i due poli di sviluppo di Olbia romana.Ciò che soprattutto induce a condividere le cautele già espresse da Dionigi Panedda è la lacunosità delle testimonianze archeologiche, del resto sottolineata dallo stesso A. Taramelli, la carenza di informazioni sulla loro consistenza e sulle loro caratteristiche, e l’incertezza sulle motivazioni che indussero ad attribuire a un tempio le strutture rinvenute.Se anche tale attribuzione fosse corretta e sicura, i soli resti di un tempio, pur se “contestuali” al rinvenimento di due ritratti imperiali, non appaiono elementi sufficienti a ipotizzare una loro pertinenza al foro – nemmeno qualora vi si potesse riconoscere un luogo del culto imperiale, come è stato recentemente proposto, poiché i santuari dedicati agli imperatori non erano prerogativa del foro.Alla stessa cautela inducono le più recenti indagini nell’area, anch’esse purtroppo parziali, che non hanno apportato elementi decisivi.File | Dimensione | Formato | |
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