Sul fianco occidentale del Gran Sasso è stata condotta una campagna di rilevamento geologico tra il Luglio 2007 e l’Agosto 2008 su supporto topografico alla scala 1:10.000. L’adozione di metodi di analisi di facies per lo studio delle successioni sedimentarie e la caratterizzazione delle strutture, associate ai lineamenti tettonici principali, hanno permesso di offrire un contributo alla comprensione dei temi paleogeografici e strutturali, posti dall’area in studio. Il prodotto cartografico del rilevamento è stata una Carta Geologica in scala 1:10.000, completa di sei transetti geologici. Il fianco occidentale del Gran Sasso d’Italia è il massiccio montuoso più elevato dell’Appennino ed è definito da pieghe e sovrascorrimenti, successivamente dislocati dalla tettonica estensionale quaternaria. Esso è costituito da una successione sedimentaria meso-cenozoica di piattaforma, base-of-slope, avanfossa silicoclastica, spessa complessivamente 5000 metri circa. La struttura è interessata da particolari rapporti tettono-stratigrafici, ereditati dalla tettonica pre-orogenica, che influenzano la propagazione dei sovrascorrimenti. Particolare attenzione è stata rivolta alla revisione della stratigrafia, confrontando i dati e le interpretazioni degli Autori con quelli raccolti in campagna. Nuovi dati sono emersi dallo studio delle formazioni giurassiche. Nell’area di Acqua San Franco, Versante S di Pizzo Cefalone, è presente un inedito alto strutturale liassico, delimitato da almeno tre settori ribassati e sigillato dal Verde Ammonitico. La Corniola ospita una evidente variazione laterale di facies. Il Corno Grande persiste come alto strutturale per tutto il mesozoico, vincolando la distribuzione dei risedimenti di piattaforma, che scorrevano sui blocchi ribassati. Un’area relativamente rialzata corrispondente alla zona di Campo Pericoli ospita una successione condensata e discontinua durante l’intervallo Cretaceo basale-Paleogene Medio, evidenziando il persistere di una “zona di alto” sud-orientale. La zona Venacquaro-Monte Corvo registra sempre caratteri depocentrali. L’attività della Faglia delle Tre Selle inizia probabilmente già nell’Eocene inf., caratterizzando facies e spessori dell’hangingwall. I thrusts frontali sono associati a pieghe per propagazione di faglia e a roto-traslazioni antiorarie. Il plunge della piega immerge verso la zona depocentrale, dimostrando l’importanza dell’eredità giurassica nella propagazione dei thrusts. Il basculamento complessivo della struttura Laga-Gran Sasso è legato a importanti sovrascorrimenti retrovergenti profondi, che definiscono una zona a triangolo. I sistemi di faglie dirette sono tuttora attivi ed interagiscono tra loro attraverso il trasferimento del rigetto, operato su faglie transtensionali ad alto angolo.

Struttura del fianco occidentale del Massiccio del Gran Sasso d’Italia / Cardello, G. - (2008). [10.13140/RG.2.1.4799.5607]

Struttura del fianco occidentale del Massiccio del Gran Sasso d’Italia

Cardello G
2008-01-01

Abstract

Sul fianco occidentale del Gran Sasso è stata condotta una campagna di rilevamento geologico tra il Luglio 2007 e l’Agosto 2008 su supporto topografico alla scala 1:10.000. L’adozione di metodi di analisi di facies per lo studio delle successioni sedimentarie e la caratterizzazione delle strutture, associate ai lineamenti tettonici principali, hanno permesso di offrire un contributo alla comprensione dei temi paleogeografici e strutturali, posti dall’area in studio. Il prodotto cartografico del rilevamento è stata una Carta Geologica in scala 1:10.000, completa di sei transetti geologici. Il fianco occidentale del Gran Sasso d’Italia è il massiccio montuoso più elevato dell’Appennino ed è definito da pieghe e sovrascorrimenti, successivamente dislocati dalla tettonica estensionale quaternaria. Esso è costituito da una successione sedimentaria meso-cenozoica di piattaforma, base-of-slope, avanfossa silicoclastica, spessa complessivamente 5000 metri circa. La struttura è interessata da particolari rapporti tettono-stratigrafici, ereditati dalla tettonica pre-orogenica, che influenzano la propagazione dei sovrascorrimenti. Particolare attenzione è stata rivolta alla revisione della stratigrafia, confrontando i dati e le interpretazioni degli Autori con quelli raccolti in campagna. Nuovi dati sono emersi dallo studio delle formazioni giurassiche. Nell’area di Acqua San Franco, Versante S di Pizzo Cefalone, è presente un inedito alto strutturale liassico, delimitato da almeno tre settori ribassati e sigillato dal Verde Ammonitico. La Corniola ospita una evidente variazione laterale di facies. Il Corno Grande persiste come alto strutturale per tutto il mesozoico, vincolando la distribuzione dei risedimenti di piattaforma, che scorrevano sui blocchi ribassati. Un’area relativamente rialzata corrispondente alla zona di Campo Pericoli ospita una successione condensata e discontinua durante l’intervallo Cretaceo basale-Paleogene Medio, evidenziando il persistere di una “zona di alto” sud-orientale. La zona Venacquaro-Monte Corvo registra sempre caratteri depocentrali. L’attività della Faglia delle Tre Selle inizia probabilmente già nell’Eocene inf., caratterizzando facies e spessori dell’hangingwall. I thrusts frontali sono associati a pieghe per propagazione di faglia e a roto-traslazioni antiorarie. Il plunge della piega immerge verso la zona depocentrale, dimostrando l’importanza dell’eredità giurassica nella propagazione dei thrusts. Il basculamento complessivo della struttura Laga-Gran Sasso è legato a importanti sovrascorrimenti retrovergenti profondi, che definiscono una zona a triangolo. I sistemi di faglie dirette sono tuttora attivi ed interagiscono tra loro attraverso il trasferimento del rigetto, operato su faglie transtensionali ad alto angolo.
2008
Struttura del fianco occidentale del Massiccio del Gran Sasso d’Italia / Cardello, G. - (2008). [10.13140/RG.2.1.4799.5607]
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