Nell'ultimo trentennio del XIX secolo le politiche educative sui minori si intrecciano con il controllo dell'infanzia indicando i nuovi compiti e le nuove responsabilità di uno Stato che doveva garantire un nuovo ordine sociale entrando in concorrenza e infine sostituendosi al pater familias nella rieducazione del minore traviato. Discoli, monelli e vagabondi sono considerati un problema sociale da risolvere non più con la repressione ma con la prevenzione del reato e con la correzione-rieducazione del minore delinquente. Gli sforzi rivolti alla rigenerazione e all'educazione dei fanciulli deviati ha stimolato dibattiti, studi, esperimenti che coinvolsero a diverso titolo giuristi, politici, educatori, filantropi, con l'obiettivo di attuare le riforme penitenziarie indispensabili per collocare i minori in centri di reclusione diversi da quelli degli adulti e per separare le diverse categorie di fanciulli all'interno degli istituti penitenziari. L'obiettivo era quello di creare le condizioni per emendare i minori traviati, risolvendo non solo gli annosi dilemmi di ordine giuridico (età, imputabilità, discernimento), ma anche i gravi problemi di ordine pratico riguardanti i luoghi di detenzione.
Tra prevenzione e repressione. L'educazione coatta nell'Italia liberale / Nieddu, Annamari. - (2021), pp. 53-84.
Tra prevenzione e repressione. L'educazione coatta nell'Italia liberale
Annamari Nieddu
2021-01-01
Abstract
Nell'ultimo trentennio del XIX secolo le politiche educative sui minori si intrecciano con il controllo dell'infanzia indicando i nuovi compiti e le nuove responsabilità di uno Stato che doveva garantire un nuovo ordine sociale entrando in concorrenza e infine sostituendosi al pater familias nella rieducazione del minore traviato. Discoli, monelli e vagabondi sono considerati un problema sociale da risolvere non più con la repressione ma con la prevenzione del reato e con la correzione-rieducazione del minore delinquente. Gli sforzi rivolti alla rigenerazione e all'educazione dei fanciulli deviati ha stimolato dibattiti, studi, esperimenti che coinvolsero a diverso titolo giuristi, politici, educatori, filantropi, con l'obiettivo di attuare le riforme penitenziarie indispensabili per collocare i minori in centri di reclusione diversi da quelli degli adulti e per separare le diverse categorie di fanciulli all'interno degli istituti penitenziari. L'obiettivo era quello di creare le condizioni per emendare i minori traviati, risolvendo non solo gli annosi dilemmi di ordine giuridico (età, imputabilità, discernimento), ma anche i gravi problemi di ordine pratico riguardanti i luoghi di detenzione.| File | Dimensione | Formato | |
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