Il saggio ha le sembianze di un quaderno di appunti aperto all’attualità del dibattito, necessariamente preliminare, generato dall’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gli autori hanno sollecitato dieci opinion maker di livello internazionale a offrire un contributo interpretativo, attraverso l’anali si competente e non convenzionale dei rischi e delle opportunità di questo che sarà un passaggio cruciale per la storia dell’Italia e dell’Europa. Dopo l’anno della “paura nera” come succede nelle competizioni sportive, dimostrare di saper essere pronti ai blocchi della ripartenza, vorrà dire avere in tasca un pezzo della vittoria. Non c’è tempo da perdere, la ripresa è già iniziata. Usa e Oriente hanno mostrato reattività tornando già a correre, mentre alle nostre latitudini la navigazione è resa ancora incerta dalla criticità dei fattori di contesto a cominciare dall’imperversare della terza ondata e dal procedere incerto della campagna vaccinale. Negli Usa il ritorno alla normalità si sta approssimando, con un rimbalzo del pil di dimensioni senza precedenti nel dopoguerra. La manovra di 1900 miliardi varata da Biden, cui si aggiunge il poderoso piano di investimenti pubblici di 2000 miliardi, che metterà in circolo un fiume di denaro a sostegno della domanda di beni e servizi, determinando un forte innalzamento dei consumi privati. Numeri di ritorno alla crescita ancora più eclatanti arrivano dellaCina, che pure è l’unica tra le grandi economie a non aver fatto registrare un segno negativo nel 2020, e – pur con tutte le sue contraddizioni sociali e sanitarie – anche dall’India. Chiaro il quadro che si sta profilando: dopo aver modificato il paesaggio economico e sociale delle città occidentali, il Covid è il fattore che sta ridise- gnando gli equilibri geopolitici. Per non rimanere ai margini dello sviluppo il Vecchio Continente dovrà affinare una lucida strategia di rilancio, definendo con chiarezza gli obiettivi del Next Generation EU. La sfida ha una ricaduta precisa sull’Italia che deve mette- re a punto capacità di governance dei processi del cambiamento e definire le metriche e gli strumenti adatti per non perdere questo appuntamento decisivo per realizzare quelle riforme strutturali da troppo tempo annunciate e mai attuate. Saperi e tecnologie, capitale umano e innovazione applicata alla qualità delle infrastrutture e dei servizi, se classi dirigenti preparate e consapevoli sapranno guidare gli investimenti in questa direzione, un futuro di progresso sarà realmente possibile da Nord a Sud, in tutti i nostri territori asfissiati dall’emergenza che ha finito col congelare non solo il business, ma anche le ultime sparute tracce di una normale vita di relazione.
La cruna e il cammello. L'Italia alla prova del Recovery Plan / Cannata, Massimiliano; Carnevale Maffè, Carlo Alberto; Tola, Alessio. - (2021).
La cruna e il cammello. L'Italia alla prova del Recovery Plan
Cannata, Massimiliano
;Tola, Alessio
2021-01-01
Abstract
Il saggio ha le sembianze di un quaderno di appunti aperto all’attualità del dibattito, necessariamente preliminare, generato dall’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gli autori hanno sollecitato dieci opinion maker di livello internazionale a offrire un contributo interpretativo, attraverso l’anali si competente e non convenzionale dei rischi e delle opportunità di questo che sarà un passaggio cruciale per la storia dell’Italia e dell’Europa. Dopo l’anno della “paura nera” come succede nelle competizioni sportive, dimostrare di saper essere pronti ai blocchi della ripartenza, vorrà dire avere in tasca un pezzo della vittoria. Non c’è tempo da perdere, la ripresa è già iniziata. Usa e Oriente hanno mostrato reattività tornando già a correre, mentre alle nostre latitudini la navigazione è resa ancora incerta dalla criticità dei fattori di contesto a cominciare dall’imperversare della terza ondata e dal procedere incerto della campagna vaccinale. Negli Usa il ritorno alla normalità si sta approssimando, con un rimbalzo del pil di dimensioni senza precedenti nel dopoguerra. La manovra di 1900 miliardi varata da Biden, cui si aggiunge il poderoso piano di investimenti pubblici di 2000 miliardi, che metterà in circolo un fiume di denaro a sostegno della domanda di beni e servizi, determinando un forte innalzamento dei consumi privati. Numeri di ritorno alla crescita ancora più eclatanti arrivano dellaCina, che pure è l’unica tra le grandi economie a non aver fatto registrare un segno negativo nel 2020, e – pur con tutte le sue contraddizioni sociali e sanitarie – anche dall’India. Chiaro il quadro che si sta profilando: dopo aver modificato il paesaggio economico e sociale delle città occidentali, il Covid è il fattore che sta ridise- gnando gli equilibri geopolitici. Per non rimanere ai margini dello sviluppo il Vecchio Continente dovrà affinare una lucida strategia di rilancio, definendo con chiarezza gli obiettivi del Next Generation EU. La sfida ha una ricaduta precisa sull’Italia che deve mette- re a punto capacità di governance dei processi del cambiamento e definire le metriche e gli strumenti adatti per non perdere questo appuntamento decisivo per realizzare quelle riforme strutturali da troppo tempo annunciate e mai attuate. Saperi e tecnologie, capitale umano e innovazione applicata alla qualità delle infrastrutture e dei servizi, se classi dirigenti preparate e consapevoli sapranno guidare gli investimenti in questa direzione, un futuro di progresso sarà realmente possibile da Nord a Sud, in tutti i nostri territori asfissiati dall’emergenza che ha finito col congelare non solo il business, ma anche le ultime sparute tracce di una normale vita di relazione.| File | Dimensione | Formato | |
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