In the evocative figure of Camilla, the queen of the Volscians who fights alongside Turnus against the Trojans in Aen. 11, Virgil combines originally different archetypes (the Amazon modelled on Penthesilea, the virgin hunter companion of Diana, the invincible hero killed by deception, among others). From the very first lines in which she is introduced—the catalogue of the warriors of Book 7,803-818—her ethos is characterized in a way that places her outside the traditional female sphere; and, on the other hand, the Kriegertum that equates Camilla to males shows her greatest charm precisely in the contrast with her being a girl, inevitably isolating her from the male world as well. Her fate seems to be determined by the gesture of her father Metabus who, pursued by the enemies, throws his still infant daughter rapidum super amnem in order to save her (Aen. 11,562). Indeed, it is there, beyond the border marked by the river, in a territory other than her own, Camilla begins her singular existence, growing in a wild environment, isolated from the human group and close to the world of nature, and she becomes a woman according to a totally unique identity, crossing all gender boundaries.

Nella suggestiva figura di Camilla, la regina dei Volsci che in Aen. 11 combatte al fianco di Turno contro i Troiani, Virgilio combina originalmente diversi archetipi (tra gli altri: l’Amazzone sul modello di Pentesilea, la vergine cacciatrice compagna di Diana, l’eroe invincibile ucciso con l’inganno). Fin dai primi versi in cui è introdotta in scena, nel catalogo dei guerrieri di Aen. 7,803-818, il suo ethos è caratterizzato in un modo che la colloca fuori da quella che la cultura antica considerava la dimensione femminile, in un al di là estraneo alle donne che accettano il ruolo a loro tradizionalmente assegnato di spose e madri dedite ad attività muliebri; e d’altra parte quel Kriegertum che la assimila all’universo dei viri esibisce il suo maggior fascino proprio nel contrasto con l’essere femina di Camilla, inevitabilmente isolandola anche dal mondo maschile. La sua storia sembra trovare come una predestinazione nel gesto del padre Metabo che, inseguito dai nemici, per salvarla la scaglia ancora infante rapidum super amnem (Aen. 11,562): e lì, oltre il confine segnato dal fiume, in un territorio altro, Camilla comincia la sua singolare esistenza, cresce in un ambiente selvaggio, nella solitudine, separata dal consorzio umano e vicina al mondo della natura, e sviluppa la sua personalità di donna secondo una identità del tutto peculiare, paradossale in una società in cui le specificità e i limiti di genere sono fissi e invalicabili.

Oltre i confini. Il destino della Camilla di Virgilio / Bruzzone, Antonella. - (2021), pp. 59-66.

Oltre i confini. Il destino della Camilla di Virgilio

Bruzzone Antonella
2021-01-01

Abstract

In the evocative figure of Camilla, the queen of the Volscians who fights alongside Turnus against the Trojans in Aen. 11, Virgil combines originally different archetypes (the Amazon modelled on Penthesilea, the virgin hunter companion of Diana, the invincible hero killed by deception, among others). From the very first lines in which she is introduced—the catalogue of the warriors of Book 7,803-818—her ethos is characterized in a way that places her outside the traditional female sphere; and, on the other hand, the Kriegertum that equates Camilla to males shows her greatest charm precisely in the contrast with her being a girl, inevitably isolating her from the male world as well. Her fate seems to be determined by the gesture of her father Metabus who, pursued by the enemies, throws his still infant daughter rapidum super amnem in order to save her (Aen. 11,562). Indeed, it is there, beyond the border marked by the river, in a territory other than her own, Camilla begins her singular existence, growing in a wild environment, isolated from the human group and close to the world of nature, and she becomes a woman according to a totally unique identity, crossing all gender boundaries.
2021
979-12-80200-01-3
Nella suggestiva figura di Camilla, la regina dei Volsci che in Aen. 11 combatte al fianco di Turno contro i Troiani, Virgilio combina originalmente diversi archetipi (tra gli altri: l’Amazzone sul modello di Pentesilea, la vergine cacciatrice compagna di Diana, l’eroe invincibile ucciso con l’inganno). Fin dai primi versi in cui è introdotta in scena, nel catalogo dei guerrieri di Aen. 7,803-818, il suo ethos è caratterizzato in un modo che la colloca fuori da quella che la cultura antica considerava la dimensione femminile, in un al di là estraneo alle donne che accettano il ruolo a loro tradizionalmente assegnato di spose e madri dedite ad attività muliebri; e d’altra parte quel Kriegertum che la assimila all’universo dei viri esibisce il suo maggior fascino proprio nel contrasto con l’essere femina di Camilla, inevitabilmente isolandola anche dal mondo maschile. La sua storia sembra trovare come una predestinazione nel gesto del padre Metabo che, inseguito dai nemici, per salvarla la scaglia ancora infante rapidum super amnem (Aen. 11,562): e lì, oltre il confine segnato dal fiume, in un territorio altro, Camilla comincia la sua singolare esistenza, cresce in un ambiente selvaggio, nella solitudine, separata dal consorzio umano e vicina al mondo della natura, e sviluppa la sua personalità di donna secondo una identità del tutto peculiare, paradossale in una società in cui le specificità e i limiti di genere sono fissi e invalicabili.
Oltre i confini. Il destino della Camilla di Virgilio / Bruzzone, Antonella. - (2021), pp. 59-66.
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