L’interpretazione delle forme insediative della metropoli tunisina, la perdita di qualità dell’abitare, spiegano le contraddizioni di un processo insediativo che nella sua evoluzione ha perso il controllo delle forme spaziali e sociali. La ricerca di nuovi modelli sempre più conformi ai canoni della città contemporanea ha impoverito la dimensione plurale della città, l’ha esposta a nuove forme di vulnerabilità sociale e spaziale soprattutto in riferimento ai processi di omologazione urbana degli ambiti costieri che hanno coinvolto risorse strategiche come gli ambienti lagunari. È possibile immaginare un futuro differente per la metropoli tunisina a partire da uno scenario di rigenerazione fondato sulla sostenibilità delle politiche urbane capaci di contrastare la desertificazione fisica e sociale dei territori? La necessità di una riflessione che consenta di giungere a soluzioni alternative è quanto mai urgente, se si pensa alle problematiche che affliggono tutta la Regione nord Sahariana penalizzata da fenomeni di desertificazione e scarsità della risorsa idrica. A partire dal riconoscimento delle dinamiche ecologiche della città si esplorano scenari evolutivi basati su strategie di adattamento con riferimento particolare agli ambiti lagunari, matrici storiche dell’insediamento. Pur considerando i condizionamenti che possono influire sulle politiche urbane, si è provato a sperimentare un dispositivo spaziale che selezionasse e accogliesse al proprio interno gli elementi del contesto e contribuisse a svelare modelli insediativi alternativi. Il dispositivo si offre come il luogo delle possibili convergenze e conciliazioni tra ambiti spaziali caratterizzati da relazioni contradditorie e conflittuali.
Rigenerazione ambientale e riscatto della dimensione insediativa / Sanna, Gianfranco; Biddau, Giovanni Maria; Chemli, Nesrine; Frau, Pietro. - (2020), pp. 579-587.
Rigenerazione ambientale e riscatto della dimensione insediativa
Sanna Gianfranco;Biddau Giovanni Maria;Chemli Nesrine;Frau Pietro
2020-01-01
Abstract
L’interpretazione delle forme insediative della metropoli tunisina, la perdita di qualità dell’abitare, spiegano le contraddizioni di un processo insediativo che nella sua evoluzione ha perso il controllo delle forme spaziali e sociali. La ricerca di nuovi modelli sempre più conformi ai canoni della città contemporanea ha impoverito la dimensione plurale della città, l’ha esposta a nuove forme di vulnerabilità sociale e spaziale soprattutto in riferimento ai processi di omologazione urbana degli ambiti costieri che hanno coinvolto risorse strategiche come gli ambienti lagunari. È possibile immaginare un futuro differente per la metropoli tunisina a partire da uno scenario di rigenerazione fondato sulla sostenibilità delle politiche urbane capaci di contrastare la desertificazione fisica e sociale dei territori? La necessità di una riflessione che consenta di giungere a soluzioni alternative è quanto mai urgente, se si pensa alle problematiche che affliggono tutta la Regione nord Sahariana penalizzata da fenomeni di desertificazione e scarsità della risorsa idrica. A partire dal riconoscimento delle dinamiche ecologiche della città si esplorano scenari evolutivi basati su strategie di adattamento con riferimento particolare agli ambiti lagunari, matrici storiche dell’insediamento. Pur considerando i condizionamenti che possono influire sulle politiche urbane, si è provato a sperimentare un dispositivo spaziale che selezionasse e accogliesse al proprio interno gli elementi del contesto e contribuisse a svelare modelli insediativi alternativi. Il dispositivo si offre come il luogo delle possibili convergenze e conciliazioni tra ambiti spaziali caratterizzati da relazioni contradditorie e conflittuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.