Come pensare, oggi, la relazione tra ius e lex quale relazione interna alla determinazione dello stesso concetto di diritto, della sfera del giuridico? è questa domanda che, nel presente lavoro, viene seguita nel confronto con Thomas Hobbes, nel tentativo di giungere ad una nuova articolazione del rapporto tra legge e diritto, ad una nuova pratica teorica del diritto naturale che non passi più per il recupero di tesi “giusnaturaliste”. La concezione del diritto naturale di Hobbes, infatti, poggia – come è stato sottolineato da autorevoli interpreti – su basi radicalmente differenti rispetto alla tradizione che ha pensato la contrapposizione diritto naturale/diritto positivo fino ai giorni nostri. Scopo del libro è quello di riattivare la logica che consente a Hobbes di separare il diritto dalla legge, mostrandone la intima “doppiezza”: essa, infatti, funziona, da una parte, come ciò che legittima il passaggio dal diritto alla legge, dallo stato di natura allo stato civile; dall’altra, però, anche come ciò che al contempo fornisce le premesse concettuali per poter pensare un diritto senza legge. Ed è questo, in definitiva, l’insegnamento ancora da ereditare, da leggere, nei testi di Hobbes: che l’assenza di legge non va intesa in alcun modo come assenza di diritto. Al contrario: è l’unico modo di renderlo possibile.
Ius/Lex. Hobbes e il diritto naturale / Gazzolo, Tommaso. - (2020), pp. 1-311.
Ius/Lex. Hobbes e il diritto naturale
Tommaso Gazzolo
2020-01-01
Abstract
Come pensare, oggi, la relazione tra ius e lex quale relazione interna alla determinazione dello stesso concetto di diritto, della sfera del giuridico? è questa domanda che, nel presente lavoro, viene seguita nel confronto con Thomas Hobbes, nel tentativo di giungere ad una nuova articolazione del rapporto tra legge e diritto, ad una nuova pratica teorica del diritto naturale che non passi più per il recupero di tesi “giusnaturaliste”. La concezione del diritto naturale di Hobbes, infatti, poggia – come è stato sottolineato da autorevoli interpreti – su basi radicalmente differenti rispetto alla tradizione che ha pensato la contrapposizione diritto naturale/diritto positivo fino ai giorni nostri. Scopo del libro è quello di riattivare la logica che consente a Hobbes di separare il diritto dalla legge, mostrandone la intima “doppiezza”: essa, infatti, funziona, da una parte, come ciò che legittima il passaggio dal diritto alla legge, dallo stato di natura allo stato civile; dall’altra, però, anche come ciò che al contempo fornisce le premesse concettuali per poter pensare un diritto senza legge. Ed è questo, in definitiva, l’insegnamento ancora da ereditare, da leggere, nei testi di Hobbes: che l’assenza di legge non va intesa in alcun modo come assenza di diritto. Al contrario: è l’unico modo di renderlo possibile.File | Dimensione | Formato | |
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