Il contributo indaga i concetti di arte e teatro totale quali tematiche fondative per l’attività didattica della scuola del Bauhaus, dando evidenza di come il laboratorio teatrale sotto la direzione di Oskar Schlemmer (1923-29) sia stato un mezzo di indagine onnicomprensivo. La nuova comunità, didattica ma anche sociale, che Gropius raccoglie nel primo Bauhaus di Weimar persegue primariamente l’obiettivo di fondare una nuova società costituita da individui psico-somatici e da artisti completi, in cui l’uomo viva la realtà che lo circonda con la totalità del suo essere. L’aggettivo totale, aspirazione all’universale, assume così un ruolo chiave all’interno del piano didattico della scuola, volto a formare non solo i progettisti della nuova umanità, ma l’umanità stessa che per abitare la nuova società deve essere messa nelle condizioni di comprenderne i tratti costitutivi, recuperando l’autentico rapporto tra uomo e mito non tecnicizzato. Il terreno di indagine su tematiche quali forma, colore, spazio e dinamismo del corpo, affrontate nei diversi insegnamenti nella scuola di Weimar, abbraccia in germe tutti i coefficienti espressivi e tecnici che andranno successivamente a convergere nella sezione teatrale diretta da Oskar Schlemmer.: il teatro diviene infatti campo di ricerca privilegiato sulle interazioni tra corpo umano, espressione del dinamismo, e spazio architettonico. Lo studio dei fenomeni d’interazione corpo-spazio è condotto da Schlemmer mediante le coreografie astratte, nelle quali avviene la conciliazione dell’atavico dissidio tra Apollineo e Dionisiaco, secondo quanto trasmesso da Nietzsche sulla nascita della tragedia greca, primordiale forma di teatro che va recuperata in quanto autentica visione di Dio. Complementari al teatro sono le feste tematiche dirette dallo stesso Schlemmer, caratterizzate da allestimenti, costumi e maschere in accompagnamento alla danza, portatrice dello spirito dionisiaco. Il significato delle celebrazioni, ovvero la ricerca di una nuova mitologia su cui fondare la nuova umanità, è il medesimo a cui tende il teatro. In conclusione, la tesi mira fornire una lettura storiografica del corpus teatrale e performativo di Schlemmer mediante l'analisi dei processi creativi che, sempre orientati alla definizione di un rapporto tra uomo nuovo e nuova architettura, assimilano elementi mitologici e genuini per la costruzione della società del futuro ancora da rifondare, in un'utopia che ricollochi l'umanità al centro di un mondo meccanizzato ma non totalmente meccanizzabile.

Spazio e coreografie astratte nell'opera di Oskar Schlemmer / Cabras, Lino. - (2018), pp. 908-918. (Intervento presentato al convegno La ricerca che cambia 2° convegno nazionale dei dottorati italiani dell'architettura, della pianificazione e del design. tenutosi a Università IUAV di Venezia nel 1-2 Dicembre 2016).

Spazio e coreografie astratte nell'opera di Oskar Schlemmer

Lino Cabras
2018-01-01

Abstract

Il contributo indaga i concetti di arte e teatro totale quali tematiche fondative per l’attività didattica della scuola del Bauhaus, dando evidenza di come il laboratorio teatrale sotto la direzione di Oskar Schlemmer (1923-29) sia stato un mezzo di indagine onnicomprensivo. La nuova comunità, didattica ma anche sociale, che Gropius raccoglie nel primo Bauhaus di Weimar persegue primariamente l’obiettivo di fondare una nuova società costituita da individui psico-somatici e da artisti completi, in cui l’uomo viva la realtà che lo circonda con la totalità del suo essere. L’aggettivo totale, aspirazione all’universale, assume così un ruolo chiave all’interno del piano didattico della scuola, volto a formare non solo i progettisti della nuova umanità, ma l’umanità stessa che per abitare la nuova società deve essere messa nelle condizioni di comprenderne i tratti costitutivi, recuperando l’autentico rapporto tra uomo e mito non tecnicizzato. Il terreno di indagine su tematiche quali forma, colore, spazio e dinamismo del corpo, affrontate nei diversi insegnamenti nella scuola di Weimar, abbraccia in germe tutti i coefficienti espressivi e tecnici che andranno successivamente a convergere nella sezione teatrale diretta da Oskar Schlemmer.: il teatro diviene infatti campo di ricerca privilegiato sulle interazioni tra corpo umano, espressione del dinamismo, e spazio architettonico. Lo studio dei fenomeni d’interazione corpo-spazio è condotto da Schlemmer mediante le coreografie astratte, nelle quali avviene la conciliazione dell’atavico dissidio tra Apollineo e Dionisiaco, secondo quanto trasmesso da Nietzsche sulla nascita della tragedia greca, primordiale forma di teatro che va recuperata in quanto autentica visione di Dio. Complementari al teatro sono le feste tematiche dirette dallo stesso Schlemmer, caratterizzate da allestimenti, costumi e maschere in accompagnamento alla danza, portatrice dello spirito dionisiaco. Il significato delle celebrazioni, ovvero la ricerca di una nuova mitologia su cui fondare la nuova umanità, è il medesimo a cui tende il teatro. In conclusione, la tesi mira fornire una lettura storiografica del corpus teatrale e performativo di Schlemmer mediante l'analisi dei processi creativi che, sempre orientati alla definizione di un rapporto tra uomo nuovo e nuova architettura, assimilano elementi mitologici e genuini per la costruzione della società del futuro ancora da rifondare, in un'utopia che ricollochi l'umanità al centro di un mondo meccanizzato ma non totalmente meccanizzabile.
2018
9788862422710
Spazio e coreografie astratte nell'opera di Oskar Schlemmer / Cabras, Lino. - (2018), pp. 908-918. (Intervento presentato al convegno La ricerca che cambia 2° convegno nazionale dei dottorati italiani dell'architettura, della pianificazione e del design. tenutosi a Università IUAV di Venezia nel 1-2 Dicembre 2016).
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