La stagione teatrale 1977-1978 in Germania fu definita l’ ‘anno d’Antigone’, per la presenza massiccia della tragedia di Sofocle e del mito in generale sulle scene tedesche; ugualmente potrebbe etichettarsi la stagione italiana 2020-2021, e ce ne chiediamo i motivi, anche se è ancora presto per comprenderli fino in fondo. Nel 1977 si era nel pieno degli ‘anni di piombo’, e la figlia di Edipo assurse a simbolo della guerriglia urbana dei terroristi e dell’inedito protagonismo delle donne nella lotta armata. Ad una simbolica Antigone venne attribuito un potenziale di violenza sino ad allora sconosciuto, la capacità di scardinare il sistema democratico e capitalistico, erede, nelle forme e pratiche di potere, della mentalità fascista. I terroristi, e di converso Antigone, avevano molti simpatizzanti, specie tra gli intellettuali di sinistra, che non si resero subito conto delle conseguenze stragiste del diffuso malcontento ideologico. Ci si chiede oggi, dunque, nella specificità della situazione italiana, in tempi di altro terrorismo, cosa rappresenti il mito di Antigone, cosa determini questa sua rinnovata attualità: perciò valeva la pena affrontare un viaggio a Bologna per poter assistere all’Antigone diretta da Massimiliano Civica.
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Titolo: | Antigone, le sardine, Hammamet |
Autori: | FORNARO, Maria (Corresponding) |
Data di pubblicazione: | 2020 |
Handle: | http://hdl.handle.net/11388/231760 |
Appare nelle tipologie: | 5.12 Altro |