Quest’articolo ha due obiettivi principali: offrire una panoramica sulle ricerche attuali nell’ambito dell’intonazione del sardo e analizzare alcuni possibili benefici applicativi della ricerca sulla prosodia. Tra gli aspetti più caratteristici dell’intonazione del sardo segnaliamo il mancato utilizzo sia del tono alto per marcare continuazione che dei toni ascendenti nelle frasi interrogative, associato all’uso abbondante di toni extra alti (nelle frasi interrogative) e di prominenze iniziali (nelle dichiarative di focus contrastivo e nei vocativi). È inoltre interessante ricordare che spesso in sardo l’accento nucleare non è realizzato sull’elemento più a destra, ma su quello più a sinistra. Tra le varietà considerate, il logudorese e il campidanese, non sono state riscontrate chiare differenze dialettali di intonazione, differenze invece riscontrabili nel maggior uso per il logudorese della particella interrogativa a, e nell’uso relativamente più raro in campidanese del troncamento vocativo. Per quanto riguarda la ricerca linguistica teorica e applicata siamo in grado di immaginare un futuro pieno di possibili applicazioni pratiche per tutte le lingue, sardo incluso. Il nostro auspicio è che la raccolta di dati su quest’ultima lingua e la loro applicazione in ambiti come la didattica e le nuove tecnologie possano favorirne un uso che tenda sempre più alla piena normalità.
La ricerca sull’intonazione del sardo: stato attuale e prospettive future / Vanrell Maria del, Mar; Ballone, F.; Cabré, T.; Prieto, P.; Schirru, C.; Torres-Tamarit, F.. - (In corso di stampa).
La ricerca sull’intonazione del sardo: stato attuale e prospettive future.
Schirru C.Membro del Collaboration Group
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In corso di stampa
Abstract
Quest’articolo ha due obiettivi principali: offrire una panoramica sulle ricerche attuali nell’ambito dell’intonazione del sardo e analizzare alcuni possibili benefici applicativi della ricerca sulla prosodia. Tra gli aspetti più caratteristici dell’intonazione del sardo segnaliamo il mancato utilizzo sia del tono alto per marcare continuazione che dei toni ascendenti nelle frasi interrogative, associato all’uso abbondante di toni extra alti (nelle frasi interrogative) e di prominenze iniziali (nelle dichiarative di focus contrastivo e nei vocativi). È inoltre interessante ricordare che spesso in sardo l’accento nucleare non è realizzato sull’elemento più a destra, ma su quello più a sinistra. Tra le varietà considerate, il logudorese e il campidanese, non sono state riscontrate chiare differenze dialettali di intonazione, differenze invece riscontrabili nel maggior uso per il logudorese della particella interrogativa a, e nell’uso relativamente più raro in campidanese del troncamento vocativo. Per quanto riguarda la ricerca linguistica teorica e applicata siamo in grado di immaginare un futuro pieno di possibili applicazioni pratiche per tutte le lingue, sardo incluso. Il nostro auspicio è che la raccolta di dati su quest’ultima lingua e la loro applicazione in ambiti come la didattica e le nuove tecnologie possano favorirne un uso che tenda sempre più alla piena normalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.