Una piccola base inscritta con dedica a Vesta Aug(usta) offre lo spunto per esaminare un particolare contesto religioso, quello del Tempio di Dite e Saturno a Thignica (Ain Tounga), nell’attuale Tunisia. Nell’area sacra in questione, il culto di Vesta appare espressione -con quelli di Dite, di un Saturno di probabile ascendenza italica e di Giano- di una comunità emigrata dalla Penisola italica (forse attirata dalle possibilità offerte dallo sviluppo agricolo) che entrò a far parte della civitas Thignicensis, composta anzitutto da locali. Il culto di Vesta, raramente attestato in ambito provinciale, si arricchisce di una testimonianza nord-africana poco nota, che consente di individuare un filone “arcaizzante” che affonderebbe le sue radici in culti attestati nella zona occidentale del Foro romano. Si è applicato nell’affrontare questo tema il metodo dell’incrocio dei dati tratti dalle fonti storiche, archeologiche ed epigrafiche, supportate dalla bibliografia scientifica.
Vestae Augustae sacrum. Un donario alla dea del focolare in Africa / Ruggeri, Paola. - (2019), pp. 319-329.
Vestae Augustae sacrum. Un donario alla dea del focolare in Africa
Ruggeri, Paola
2019-01-01
Abstract
Una piccola base inscritta con dedica a Vesta Aug(usta) offre lo spunto per esaminare un particolare contesto religioso, quello del Tempio di Dite e Saturno a Thignica (Ain Tounga), nell’attuale Tunisia. Nell’area sacra in questione, il culto di Vesta appare espressione -con quelli di Dite, di un Saturno di probabile ascendenza italica e di Giano- di una comunità emigrata dalla Penisola italica (forse attirata dalle possibilità offerte dallo sviluppo agricolo) che entrò a far parte della civitas Thignicensis, composta anzitutto da locali. Il culto di Vesta, raramente attestato in ambito provinciale, si arricchisce di una testimonianza nord-africana poco nota, che consente di individuare un filone “arcaizzante” che affonderebbe le sue radici in culti attestati nella zona occidentale del Foro romano. Si è applicato nell’affrontare questo tema il metodo dell’incrocio dei dati tratti dalle fonti storiche, archeologiche ed epigrafiche, supportate dalla bibliografia scientifica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.