Il territorio è sempre più spesso interessato da eventi meteorologici estremi dagli esiti spesso catastrofici ed è ormai scientificamente ed istituzionalmente riconosciuto il nesso causale con i cambiamenti climatici in atto, ormai non più delle eventualità ma delle certezze. Questa constatazione diviene ancora più forte alla luce dei recenti rapporti dell’IPCC sui cambiamenti climatici e dei connessi orientamenti rilevabili in particolare su scala nazionale nella “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici” ed a livello della Regione Sardegna nei programmi operativi del 2014-2020. I contesti territoriali soprattutto al di fuori degli insediamenti urbani, spesso trasformati in contrapposizione ai processi naturali, reagiscono con grande difficoltà ad accadimenti verso i quali non sia stata adeguatamente strutturata una strategia locale. La fragilità del territorio e la sua capacità di mostrarsi resiliente ai cambiamenti climatici diviene, oggi, un argomento di importanza sostanziale per la pianificazione territoriale. Se ad oggi sono molteplici le strategie di adattamento implementate al livello locale in contesti urbani, mancano quasi completamente simili esperienze e spunti operativi nei contesti in cui la componente naturale è preponderante, altrettanto esposti agli eventi estremi in termini di conservazione della biodiversità, mantenimento dei servizi ecosistemici, e conservazione delle pratiche storiche e dell'identità culturale. Il paradigma operativo e le categorie interpretative suggerite dal progetto ambientale appaiono risolutivi per colmare tale distanza e ricongiungere nei piani i contesti urbani con quelli naturali.
I piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Nuovi strumenti per la gestione del territorio / Onni, G. - (2015).
I piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Nuovi strumenti per la gestione del territorio
G Onni
2015-01-01
Abstract
Il territorio è sempre più spesso interessato da eventi meteorologici estremi dagli esiti spesso catastrofici ed è ormai scientificamente ed istituzionalmente riconosciuto il nesso causale con i cambiamenti climatici in atto, ormai non più delle eventualità ma delle certezze. Questa constatazione diviene ancora più forte alla luce dei recenti rapporti dell’IPCC sui cambiamenti climatici e dei connessi orientamenti rilevabili in particolare su scala nazionale nella “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici” ed a livello della Regione Sardegna nei programmi operativi del 2014-2020. I contesti territoriali soprattutto al di fuori degli insediamenti urbani, spesso trasformati in contrapposizione ai processi naturali, reagiscono con grande difficoltà ad accadimenti verso i quali non sia stata adeguatamente strutturata una strategia locale. La fragilità del territorio e la sua capacità di mostrarsi resiliente ai cambiamenti climatici diviene, oggi, un argomento di importanza sostanziale per la pianificazione territoriale. Se ad oggi sono molteplici le strategie di adattamento implementate al livello locale in contesti urbani, mancano quasi completamente simili esperienze e spunti operativi nei contesti in cui la componente naturale è preponderante, altrettanto esposti agli eventi estremi in termini di conservazione della biodiversità, mantenimento dei servizi ecosistemici, e conservazione delle pratiche storiche e dell'identità culturale. Il paradigma operativo e le categorie interpretative suggerite dal progetto ambientale appaiono risolutivi per colmare tale distanza e ricongiungere nei piani i contesti urbani con quelli naturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.