L’emersione della crisi ambientale ha ampliato la nozione di contesto a partire da una concezione principalmente legata agli aspetti storici ed insediativi verso la relazione tra la specie umana e il suo ambiente. Il progetto di architettura diventa sempre più la continua ricerca di una distorsione dell’ambiente che produce benefici per la società, seguendo la definizione di Cedric Price. Se l’idea di distorsione richiama la responsabilità di una modificazione dell’ambiente naturale e antropico, la necessità di migliorare l’esistente richiede un’attenzione particolare al quadro più ampio e contraddittorio delle dinamiche ambientali e delle esigenze sociali e culturali. Nessuna tra queste istanze si armonizza automaticamente con le altre né tende a convergere verso una soluzione complessiva. In un certo senso, ogni progetto verifica il mito della Torre di Babele. Ma, piuttosto che minare l’importanza del progetto di architettura, il confronto continuo con ragioni altre può enfatizzarne la centralità. Gli strumenti migliori per controllare la coerenza tra le varie forze che si addensano attorno al progetto sono infatti il disegno, la modellazione e la rappresentazione, mezzi con cui proiettare gli effetti fisici di tutte queste tensioni nella dimensione in cui effettivamente si incontrano, cioè lo spazio. La configurazione spaziale diviene quindi ciò che permette il controllo della coerenza tra il desiderio di trasformazione, che sempre è all’origine di un progetto, e le decisioni prese riguardo ai vari aspetti, che sembrerebbero inconciliabili da un punto di vista puramente logico. Queste possono essere combinate attraverso l'uso simultaneo dei diversi registri della localizzazione, della conformazione, della struttura, dei materiali, degli impianti. Il progetto dello spazio fisico permette al contempo di connettere e separare, di aprire e di chiudere, di sovrapporre e intersecare, di definire e sfumare, … La forma acquista così una nuova centralità diventando l’arbitro di tutte queste istanze. Il progetto di architettura diventa il dispositivo capace di bilanciare le istanze delle altre discipline. L’insegnamento di questo tipo di progetto ha il suo luogo privilegiato nel laboratorio interdisciplinare, in cui possano essere rappresentate tutte quelle forze contraddittorie che caratterizzano il processo di progettazione in un ambiente reale, orientato al processo, in cui i continui ricorsi imposti dal confronto e dalle informazioni provenienti da altri campi del sapere costituiscono una palestra per la pratica progettuale futura.

Una vantaggiosa distorsione dell’ambiente. Appunti sulla formazione dell’architetto in rapporto alla qualità del progetto / Spanedda, Francesco. - (2016), pp. 190-193. (Intervento presentato al convegno Per la qualità della formazione in architettura V forum dell'associazione Proarch tenutosi a Palermo nel 13-14 novembre 2015).

Una vantaggiosa distorsione dell’ambiente. Appunti sulla formazione dell’architetto in rapporto alla qualità del progetto.

Francesco Spanedda
2016-01-01

Abstract

L’emersione della crisi ambientale ha ampliato la nozione di contesto a partire da una concezione principalmente legata agli aspetti storici ed insediativi verso la relazione tra la specie umana e il suo ambiente. Il progetto di architettura diventa sempre più la continua ricerca di una distorsione dell’ambiente che produce benefici per la società, seguendo la definizione di Cedric Price. Se l’idea di distorsione richiama la responsabilità di una modificazione dell’ambiente naturale e antropico, la necessità di migliorare l’esistente richiede un’attenzione particolare al quadro più ampio e contraddittorio delle dinamiche ambientali e delle esigenze sociali e culturali. Nessuna tra queste istanze si armonizza automaticamente con le altre né tende a convergere verso una soluzione complessiva. In un certo senso, ogni progetto verifica il mito della Torre di Babele. Ma, piuttosto che minare l’importanza del progetto di architettura, il confronto continuo con ragioni altre può enfatizzarne la centralità. Gli strumenti migliori per controllare la coerenza tra le varie forze che si addensano attorno al progetto sono infatti il disegno, la modellazione e la rappresentazione, mezzi con cui proiettare gli effetti fisici di tutte queste tensioni nella dimensione in cui effettivamente si incontrano, cioè lo spazio. La configurazione spaziale diviene quindi ciò che permette il controllo della coerenza tra il desiderio di trasformazione, che sempre è all’origine di un progetto, e le decisioni prese riguardo ai vari aspetti, che sembrerebbero inconciliabili da un punto di vista puramente logico. Queste possono essere combinate attraverso l'uso simultaneo dei diversi registri della localizzazione, della conformazione, della struttura, dei materiali, degli impianti. Il progetto dello spazio fisico permette al contempo di connettere e separare, di aprire e di chiudere, di sovrapporre e intersecare, di definire e sfumare, … La forma acquista così una nuova centralità diventando l’arbitro di tutte queste istanze. Il progetto di architettura diventa il dispositivo capace di bilanciare le istanze delle altre discipline. L’insegnamento di questo tipo di progetto ha il suo luogo privilegiato nel laboratorio interdisciplinare, in cui possano essere rappresentate tutte quelle forze contraddittorie che caratterizzano il processo di progettazione in un ambiente reale, orientato al processo, in cui i continui ricorsi imposti dal confronto e dalle informazioni provenienti da altri campi del sapere costituiscono una palestra per la pratica progettuale futura.
2016
9788890905445
Una vantaggiosa distorsione dell’ambiente. Appunti sulla formazione dell’architetto in rapporto alla qualità del progetto / Spanedda, Francesco. - (2016), pp. 190-193. (Intervento presentato al convegno Per la qualità della formazione in architettura V forum dell'associazione Proarch tenutosi a Palermo nel 13-14 novembre 2015).
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